CENSURA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Come qualsiasi persona appena decente anch’io sono inorridito nel vedere video e foto di quei giovani israeliani che distruggono gli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza.
Quelle immagini mostruose sono diventate virali e si possono trovare ovunque ma gli algoritmi di Facebook le considerano una istigazione all’odio e chi ha provato a condividerle è stato invitato a rimuoverle, pena la retrocessione del profilo all’ultimo posto tra le “news”.
In effetti sono immagini ripugnanti ben oltre la peggior pornografia, peggiori perché si tratta di una oscena violenza rivolta non contro una persona o un animale ma contro un intero popolo.
Milioni di civili innocenti prima sottomessi con la forza per decine di anni e ora martoriati scientificamente con stragi, distruzioni, fame e malattie. Che altro serve per chiamarlo genocidio e paragonarlo a un nuovo olocausto? Che differenza c’è tra quei miserabili che distruggono cibo e medicine e i nazisti che frustavano i prigionieri di Auschwitz quando tentavano di sottrarre una buccia di patata?
Sono inorridito ma c’è di peggio.
Davanti a quelle immagini potrei provare a illudermi che quei farabutti siano una minoranza ma non c’è spazio per alcuna illusione quando ogni voce ebraica, dai manifestanti in Israele fino ai più rispettati esponenti occidentali, sa soltanto invocare la liberazione di quella trentina di ostaggi ancora nelle mani di Hamas senza pronunciare una sola parola, una che sia una, di pietà e orrore per la popolazione che la loro nazione confessionale di riferimento sta trucidando.
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Mario Piazza