DI MARIO PIAZZA
E se sono cambiati “loro” vuol dire che dobbiamo cambiare anche noi.
Nel video non appare più quella macchietta televisiva che scorrettamente abbiamo preso in giro per le labbra a canotto, gli zigomi scolpiti, le braghe pelviche e le mammelle a tenuta stagna. Quella che parla nel video tra qualche giorno verrà nominata ministro della repubblica, della nostra repubblica.
Altro che mucca del corridoio, ci è entrata in casa una colonia di cinghiali che ha iniziato subito a distruggere quel poco che di decente rimaneva della nostra casa comune.
«Rivendico con orgoglio di essere fascista, se fascista vuol dire cacciare a pedate nel sedere i clandestini e gli irregolari»
Questo ha detto la ministra in pectore siliconato, in un tripudio di “duce, duce” identico a quello delle adunate oceaniche di piazza Venezia. Non è più folklore nostalgico, oggi quei grugniti cinghialeschi sono la voce del governo ma nessuno sembra notare che secondo la nostra costituzione antifascista i clandestini e gli irregolari da cacciare a pedate sono proprio la maggior parte dei suoi componenti.
No, madama la marchesa, non va tutto bene. Con questo voto scellerato gli italiani hanno aperto il vaso di Pandora e in qualche modo dovremo provare a richiuderlo.