UCCELLACCI E UCCELLINI

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Proseguono al Cairo gli sterili colloqui sulla tregua delle armi.
Si lanciano segnali d’ottimismo, seppur cauti, come vuole la diplomazia da sempre allergica all’enfasi.
Ma di ottimismo non c’é traccia nelle parole dei presenti seduti intorno ad un tavolo sempre più desolante.
HAMAS chiede la fine dei bombardamenti, la fine dello sterminio, la fine del massacro del Popolo Palestinese.
Gli ebrei rispondono che continueranno a farlo, ignorando le “raccomandazioni” che perfino gli americani stanno inviando a Tel Aviv.
Il tiranno vuole riportare a casa i prigionieri ancora vivi e ancora detenuti.
Senza accordo preventivo sulla durata della guerra.
Gli serve una “minima vittoria” per contrastare la protesta dei suoi concittadini che, sempre più numerosi, scendono in piazza.
Già, il popolo ebreo manifesta il suo disappunto ma ritenere che le “colombe” siano più potenti dei “falchi” é solo spicciola letteratura.
Ci sono solo corvi.
Ci sono i parenti dei prigionieri, quelli degli oltre mille soldati che a Gaza ci han lasciato le penne, ci sono i pacifisti che propongono la pace ma alle loro condizioni.
Che ovviamente sono irricevibili.
Molti di costoro sono favorevoli a riconoscere uno Stato Palestinese, ma i confini DEVONO essere quelli attuali e parte della Cisgiordania ceduta definitivamente allo stato ebraico.
In realtà non vogliono una Palestina ma un “canile” dove rinchiudere i Palestinesi.
Quindi non lasciatevi incantare dalle “proteste”, alla fine come ho detto, non ci sono né falchi né colombe ma solo corvi.
Uccellacci, non uccellini.
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Claudio Khaled Ser