VOGLIA DI RISSA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Provo grande ammirazione per chi è capace di non rispondere alle provocazioni, è una virtù che ho sempre inseguito con qualche successo e molti fallimenti.
Ognuno di noi ha una diversa soglia massima di sopportazione e la mia è piuttosto bassa ma credo che anche chi racchiude in sè la ieraticità di Cristo, la tolleranza di Gandhi e la vocazione al sacrificio di Madre Teresa davanti allo scempio di anime e corpi che in questa campagna elettorale la destra ci sta somministrando cominci a sentire una incontrollabile voglia di insultare e un allarmante prurito alle mani.
Quanti Sgarbi e Santanchè dovrò ancora subire? Quanti Bocchino e Sechi? Quanta vergogna dovrò ancora provare per come ci giudicano all’estero? Quanta pena per i miei connazionali che quotidianamente vengono presi per il sedere da una classe dirigente peggiore della Banda Bassotti?
Ma basta, cacchio! Se volevate trascinarmi al vostro livello ci siete riusciti, mica penserete che davanti a Elly Schlein paragonata a una cavernicola io abbia paura di parlare del cesso a pedali che tanto ammirate, una che si veste come Moira Orfei, che si pettina come mia nonna, che parla come Alberto Sordi e che fa le faccette come Montesano?
Ecco fatto, ho risposto alla provocazione e ora mi sento molto meglio. Body shaming un par di palle.
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Mario Piazza
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La foto della donna di Neanderthal che la accosta ad Elly Schlein nel post pubblicato da Luigi Rispoli (Fratelli d’Italia)
su Huffington Post .