HA RI-RISTATO CONTE

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Cominciamo con il buon Polito el “drito”. Il quale, appena visto l’accredito sul suo conto dei soldini da parte del suo signore e editore, si è eccitato tanto da definire la questione morale quasi una rottura di cog*ioni e chi l’ha evocata, il solito Conte, di conseguenza. Immaginate un po’. D’altra parte, lui non può tradire sintassi e conseguenzialità argomentativa. E vabbé… Vorrei pure dire che esiste di peggio. Ma non ce la faccio.
Ma forse di peggio c’è. Basta leggere ciò che scrive, sul Corriere, Maria Teresa Meli. Già (forse vigente?) pasionaria renziana oggi impegnata sul lato Schlein, tanto da essere genialmente ribattezzata dal grande Travaglio, “Mely Schlein”. Per capirlo basta un passaggio: “l’ira di Schlein sul ‘caso Conte’. E lui evoca anche Mani Pulite”. Oddio. Insomma, l’imbarco di gentaglia di ogni categoria, fatta dal PD in barba al presunto “codice etico”; il voto di scambio, gli affarismi, le condanne pre e post elezioni, diventano magicamente, per l’ex megafono di Renzi, “il caso Conte”. Un altro e vabbé diventa d’obbligo.
Impera il mantra “non accettiamo lezioni da nessuno”, sostituito in alcune occasioni dal “nessun gruppo politico è in grado di dare lezioni a nessun altro”. Il secondo mantra ripetuto ieri, nella trasmissione di Formigli, da tal Nardella. Ex renziano (forse vigente?) e sindaco di Firenze in virtù della spada appoggiatagli sulla spalla dal sempre più simpatico Renzi. Che, bisogna dirlo, di codici etici se ne intende più di chiunque altro. Ciò che dice Nardella, in realtà, interesserebbe poco, se non fosse che, mettendo fango nel ventilatore e imitando il fondoschiena con la faccia, ha attribuito al Movimento 5 Stelle una condanna a otto anni richiesta nei confronti di un tipo, eletto sì con il Movimento, ma che 12 milionesimi di secondo dopo la sua nomina a Presidente del Consiglio Comunale di Roma, lo abbandonò per approdare felicemente (ma erano felici tutti) a Forza Italia.
Insomma, di questione morale meglio non parlare, se non si vuole essere fucilati sul posto senza nemmeno la concessione dell’ultimo desiderio. L’andazzo va bene a tutti. E, nei tutti, i Polito el drito, le Mely, e un’abbondante compagnia cantante. Tanto ci pensano loro, tutti quanti escluso Giuseppe Conte e il Movimento, a sistemare la cosa. Mettendo il bavaglio ai giornali (uno solo) che volessero informare i cittadini sul malaffare e sul malgoverno, evitando le indagini, togliendo le intercettazioni, diminuendo i termini per la prescrizione, depenalizzando i reati dei colletti bianchi. Un film già visto ma di successo, tanto che se ne prevedono un miliardo di repliche. E poi, loro sono loro e noi? Ma è chiaro, Sir, noi non siamo un ca*zo.
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Giancarlo Selmi