UNA SERATA “NON RACCONTABILE” CHE NESSUNO, SUL PALCO E IN PLATEA, AVREBBE MAI VOLUTO CHE FINISSE

DI MARINO BARTOLETTI

 

Ci sono emozioni che non è sempre facile descrivere. Ieri al teatro Civico di Tortona è andata in scena la Storia! E io ne sono stato, immeritatamente, il conduttore.
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Il (magnifico) “pretesto” era quello di celebrare l’incredibile partenza dall’Italia del Tour 2024: e, nel caso specifico, il passaggio della terza tappa nelle “terre di Fausto Coppi”. Il tutto con accanto sul palco la prima maglia gialla – vera! – conquistata dal Campionissimo il 19 luglio del 1949 (strappandola a Bartali che l’aveva strappata a Magni, tanto per dire che aria tirava nel ciclismo italiano) e con cui ripartì verso il trionfo di Parigi: era il suo primo Tour, nessuno prima di lui aveva vinto i Giri d’Italia e di Francia nello stesso anno! Al fianco di quella reliquia, i figli di Fausto – Marina e Faustino – che io amo come fratelli per tutto quello che rappresentano e che riabbraccio sempre con gioia e commozione.
A far da cornice a questo evento già di per sé prezioso, quattro personaggi a cui è stato conferito il Premio Internazionale Fausto Coppi, per quello che hanno dato al ciclismo e, in alcuni casi, per aver ripercorso le orme del Campione: Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Davide Cassani (che è fra i veri artefici della partenza “nostrana” del Tour. nel centenario della prima vittoria italiana, quella di Ottavio Bottecchia) e Vincenzo Nibali che di Coppi ha ripetuto il trionfo a Parigi 65 anni dopo. Lo “squalo” (campione di modestia), sembrava un bambino a Disneyland, ricordando la felicità che provò da ragazzino quando riuscì a strappare in Sicilia una foto proprio a Bugno e a Chiappucci, le videocassette che divorava sulla storia di Coppi e non dimenticando Marco Pantani, suo idolo da adolescente, che purtroppo non ha mai avuto la gioia di incontrare.
Una serata “non raccontabile” che nessuno, sul palco e in platea, avrebbe MAI voluto che finisse.
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Marino Bartoletti
16 Aprile 2024
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