ITALIA TRASVERSALMENTE CORROTTA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

L’Italia eccelle nella corruzione in ambito politico e la politica al servizio di associazioni criminali eredita metodi che fruttano consenso.
Ha fatto scalpore l’episodio dei voti comprati nella provincia di Bari.
Per la logica professata presso le scuole politiche dell’obbligo “di imbroglio elettorale”, c’è un colpevole: Giuseppe Conte, reo di aver sconfessato primarie possibilmente viziate. Un ribaltamento di responsabilità a dir poco artificiale. A dimostrarlo fatti a cui nella compagine piddina si dà poco risalto marginalizzando così la scomoda questione morale.
Come noto il Movimento sosterrà con Sinistra Italiana e Italia Viva su cui solleverei riserve ma passo, l’avvocato penalista Michele Laforgia. Questi, in contrasto con Vito Leccese appoggiato da Pd, Verdi e Azione, ha messo il dito nella piaga delle integerrime logge piddine. L’inviso Laforgia ha fatto notare che alle primarie avrebbe partecipato col suo movimento politico Sandro Cataldo, marito dell’assessora piddina dimessa Maurodinoia, arrestato per lo scandalo dei voti comprati.
Senza nascondersi dietro un dito è ipotizzabile che le primarie sarebbero state viziate con lo stesso meccanismo criminale scoperto della procura di Bari. Ma tutto ciò non muove una foglia presso la gran tavola piddina. A parte la nota leggiadra con cui il Candidato Pd Cataldo derubrica a sciocchezza un problema di proporzioni ciclopiche, Boccia, capogruppo Pd al senato, ha commentato la vicenda in modo sconcertante: “Sono dinamiche politiche ma le primarie non si possono fermare 72 ore prima”…Neanche se il rischio è che i voti siano stati comprati?
E se la Dx pensava di fregarsi le mani FDI non ha di che gioire. Bisogna chiedersi quanto sano sia il suo largo consenso quando concorrano a costruirlo personaggi controversi di cui la dirigenza meloniana “ignora” ogni criminoso metodo politico. Mimmo Russo, approdato a Fratelli d’Italia in Sicilia nel 2022 dopo vari cambi di casacca nelle lande di Dx, è infatti stato condannato e arrestato per una ignominiosa sequela di reati tra i quali “voto di scambio politico mafioso e concorso eterno in associazione mafiosa”. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Palermo, addebita al politico anche “concorso in estorsione aggravata e concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio”, sciccherie politiche su cui si costruiscono vittorie elettorali.
Russo s’è dato molto da fare: oltre aver reso disponibile il proprio ufficio Caf per l’affidamento in prova ai servizi sociali di diversi condannati per mafia, i quali così avrebbero potuto lasciare il carcere – secondo quanto rivelato da intercettazioni e collaboratori di giustizia- dava soldi e buoni benzina a esponenti mafiosi procacciatori di voti nei quartieri della città. Cosa nostra avrebbe avuto così di fatto il controllo delle elezioni comunali e regionali. L’indagato avrebbe anche regalato denaro a famiglie mafiose per l’organizzazione di feste di quartiere, utilizzate storicamente per aumentare il proprio consenso sul territorio.
Non solo: da presidente della Commissione Urbanistica al Consiglio Comunale di Palermo Russo si sarebbe messo a disposizione per soddisfare interessi di persone vicine alla mafia, consentendo alle cosche il controllo di concessioni, autorizzazioni e appalti. Russo avrebbe accettato la promessa di voti mafiosi dal boss dello Zen Sandro Diele, in occasione delle regionali del 2012: in cambio il politico avrebbe dato al capomafia soldi, cibo e buoni benzina da distribuire per convincere gli elettori del quartiere a votarlo.
E per tutto questo sapete con chi prendervela: ha stato Conte. E chi ha detto a Conte di “ha stare” lui? Quel komunistah infame di VALADIMIR PUTIN!
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Gioacchino Musumeci