DECARO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

Non so se definire squadrismo di stato o metodo mafioso ciò che è stato perpetrato contro il sindaco barese Antonio Decaro, a prescindere dalla sua innocenza. Non ci sono violenze fisiche ma in linea di principio non è diverso da ciò Mussolini ha fatto a Giacomo Matteotti e Putin ad Alexei Navalny, o la mafia a dozzine di magistrati e giornalisti che le si opponevano.

Esagero? Io non credo perchè l’idea di fondo è esattamente la stessa: Eliminare un avversario che non puoi battere, o che ti ha creato dei problemi o anche soltanto ti infastidisce. Certo Piantedosi non ha la statura nè politica nè criminale di Mussolini, di Putin e neppure di Totò Riina ma il fatto resta ed è di una gravità inaudita anche se la vittima è solo un sindaco e per di più in una regione che insieme a Campania, Calabria e Sicilia è pregiudizialmente considerata terra nelle mani del crimine organizzato.

Con questa azione vergognosa il governo ha sputato in faccia a tutti i meridionali onesti, speculare e capitalizzare politicamente i pregiudizi è una cosa infame e vigliacca che nessun leader anche solo vagamente democratico si sarebbe mai sognato di compiere. Infame e vigliacco anche chi, per la paura che possa emergere qualche indizio di colpevolezza, sta lasciando spegnere i riflettori su questa bravata di una scelleratezza senza precedenti.