L’ILLUSIONE DEMOCRATICA 2

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

Nel post di ieri i democratici viscerali si sono affrettati a buttare sull’altro piatto della bilancia la dittatura, ma è una difesa puerile buona solo a non tenere in alcun conto la realtà che proprio in questo tetro momento del nostro sistema di governo stiamo attraversando.

L’alternativa non è un governo alla Pinochet o alla Putin ma un sistema che prima di ogni altra cosa dia un minimo di credibilità al corpo elettorale. Già oggi il suffragio universale prevede delle esclusioni come ad esempio i detenuti per sentenze superiori a 5 anni passate in giudicato. Si tratta di estendere il concetto fino a ridurre i 51 milioni di aventi diritto a un decimo o giù di lì, un campione infinitamente più grande dei 2000 che vengono selezionati per i sondaggi e che seppur con qualche approssimazione riescono ad interpretare gli orientamenti del paese.

Comincerei col revocare il diritto di voto a quei 5 milioni che risiedono permanentemente all’estero e lì pagano le tasse, perchè non ha alcun senso che possano concorrere a decidere chi e come spenderà i nostri soldi. Sospenderei invece il voto a tutti quei 5 milioni che hanno cause penali pendenti, detenuti o a piede libero, fino a quando la loro incriminazione non verrà risolta. Dell’analfabetismo ne vogliamo parlare?

Secondo i dati ufficiali sono circa 6 milioni. I criteri di selezione non mancano. Se fosse per me escluderei anche gli spettatori dei reality show, gli iscritti alle tifoserie calcistiche, chi mette il parmigiano sugli spaghetti con le vongole, chi si ferma in seconda fila per più di 30 secondi, chi non legge un libro da più di 3 mesi e così via.

L’ho buttata in caciara ma il problema esiste ed è bello grosso, non si spiegherebbe altrimenti come chi ci sta governando abbia potuto ottenere la maggioranza.