< SCHIAFFI E PUGNI. VIOLENZA INACCETTABILE>

DI FERDINANDO TRIPODI

Schiaffi e pugni. E ancora schiaffi, e ancora pugni.
Fino a quando a forza di botte riescono a caricarlo sull’auto.

«Io non ho fatto niente, non ho fatto niente».
Lo ripete più volte Idrissa Diallo, 23enne della Guinea, protagonista del violento arresto avvenuto in pieno centro a Modena, in Largo Garibaldi, ad opera di una pattuglia dei carabinieri.

Senza entrare nel merito, di questo certamente se ne occuperà la  Procura della Repubblica, non possiamo in alcun modo però giustificare, tollerare o peggio ancora considerare “normale” la modalità utilizzata dagli operanti dei Carabinieri.

Quella violenza è aggravata dal fatto che chi indossa una divisa dovrebbe dare sempre il buon esempio e non dimenticare mai che il nostro Paese è ancora uno Stato di diritto dove chi sbaglia è giusto che paghi ma non con la tortura , con le manganellate , con i calci o con i pugni.

“Se una persona si oppone a un controllo legittimo va contenuta, non picchiata”.
Sono le parole dell’avvocata Barbara Bettelli, che difende il 23enne guineano arrestato ieri a Modena, e che condividiamo totalmente.

Ci auguriamo che anche chi siede ai piani superiori, a partire dal Generale dei Carabinieri, dal Ministro della Difesa e magari anche dal Presidente della Repubblica ci sia un richiamo all’ordine democratico.