QUELLA CHIESA VUOTA CHE FA TRIONFARE LA DISUMANITÀ

DI FERDINANDO TRIPODI

Nicolae e Stefan, 6 e 7 anni, di famiglia rumena, sono annegati martedì a Manfredonia, in una cisterna di superficie per l’irrigazione .

Al funerale il sindaco e altri rappresentanti del territorio. Ma gente, pochissima.

L’arcivescovo: «Dov’è il popolo?»

Una domanda tutti coloro che hanno ancora un minimo senso di umanità dovrebbe fare e farsi.

Ormai viviamo nel regno dell’indifferenza: questa l’amara verità. 

Decenni di cattiva educazione stanno dando frutti copiosi.

I media trattano il tema della morte solo per quanto riguarda l’audience, la scuola non se ne occupa affatto.

In generale, gli stimoli vanno nella direzione dell’egoismo, del narcisismo, dell’accumulo di denaro, della cura esagerata del corpo, dell’efficienza, della giovinezza, del gossip.

Si è indifferenti alla morte perché si è indifferenti alla vita di chi è debole: malati, animali, bambini, emarginati.

Milioni di persone sono in vacanza, anche se  la crisi esiste e resiste.

Tuttavia, saranno molti gli anziani abbandonati negli ospedali da chi avrebbe il sacro dovere di accudirli, molti i cani lasciati per strada. Insomma, “mi devo divertire e non voglio rotture di scatole. “

Chi non è più giovane è considerato  un peso perfino dal sistema sanitario.

Impera, inoltre, il vero e proprio sfottimento dei sentimenti.

Esistono parole ritenute ormai antiquate: rispetto, onore, dovere, patria, famiglia.

Tutto ciò è definito, in parole semplici, impopolare, cioè non amato, non stimato dal popolo, oppure non gradito al pubblico.

Definito da chi? Dai distruttori, palesi e occulti, dei sentimenti stessi. Per ragioni economiche e/o politiche, perché fa moda, perché bisogna dare al pubblico ciò che il pubblico richiede, pretende. E cosa richiede e pretende?

Il lifting dell’attricetta, gli amori dei vip, la moda, i pettegolezzi del mondo di cosiddetto spettacolo. Ecco cosa richiede e pretende.

Per fortuna, non tutti gradiscono tali sciocchezze, mi esprimo in generale.

Tuttavia, la tendenza è questa, ormai ben consolidata.

Io, da lontano prego per quei due Angioletti e per le loro famiglie.

Lo faccio perché il senso della vita e dell’amore ancora è presente nel mio cuore.

Prego perché non me ne vergogno e soprattutto perché non voglio appartenere a quella parte di popolo

(numerosissimo) ormai privo di ogni senso di  umanità.