PRESIDENZIALI RUSSE DA OGGI A DOMENICA, PUTIN E L’OPPOSIZIONE NON VOTANTE

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Dalla redazione di REMOCONTRO –

Oggi si aprono i seggi in Russia per le elezioni presidenziali, le prime che coinvolgeranno anche i territori occupati in Ucraina. Con la guerra in una fase cruciale favorevole a Mosca, in occidente si demonizza il rito del ‘consenso popolare col trucco’, di fronte all’incubo di avere gestito male la sfida Ucraina, ora a rischio ravvicino di sconfitta. Ogni protagonista con i suoi problemi e i suoi interessi, per tre giorni riverberati sulla Russia elettorale di Putin.

Voto nel Donbass annesso e soldati al fronte

Vladimir Putin verso il plebiscito

Clima di festa favorita dal Cremlino in casa russa, e avversari attorno e cercare almeno di ‘guastare la festa’. Macron da ‘filo russo’ pentito in chiave elettorale europee, che ripropone truppe Nato in Ucraina, sapendo che non accadrà mai, e Putin che, senza alzare il tono, ricorda che l’arsenale atomico russo, come quello francese, o peggio, americano, è pronto alla necessità. «’Elezioni-farsa’, le chiamano gli ucraini, che le loro presidenziali a fine mandato di Zelensky quasi in coincidenza, la legge marziale non gliele fa fare. ‘Astenetevi’ suggeriscono da Kiev».

Tra voto e non voto

Putin ieri si è rivolto al Paese esortando gli elettori ad andare alle urne ad «esprimere la propria posizione civica e patriottica, votare per il candidato prescelto, per il futuro di successo della nostra amata Russia». Alcuni analisti sostengono che queste parole di Putin indicano i timori per un astensionismo alto a cui, in occidente, si attribuisce valore politico. Ma la lettura delle reazioni popolari russe lette da lontano, si sono rivelate il più delle volte errate. Basta pensare alle prime reazioni politico economiche previste o forse programmate per la cruenta guerra in Ucraina.

La guerra e le migliaia di morti russi

L’orgoglio nazionale di un ritrovato protagonismo russo, contro le decine e decide di migliaia di soldati morti sul quel fronte incredibilmente ostinato. Poco importa che il ‘protagonismo russo’ derivi da una guerra con vittime dalla Siberia al Mar Nero. Anzi, Putin invita a seguire l’esempio «degli abitanti delle regioni occupate che hanno votato al referendum di annessione nelle condizioni più difficili», riporta il Manifesto. «Come loro, continua Putin, voteranno anche i nostri soldati al fronte. Loro, mostrando coraggio ed eroismo, difendono la patria. E partecipando alle elezioni, hanno dato l’esempio a tutti noi».

“Messaggio chiaro alla campagna pro astensioni di una opposizione che resta di fatto clandestina e sparpagliata che si accontenta di una mancata acclamazione, come rileva lo stesso New York Times”.

Lettura americana delle elezioni russe

Qual è l’umore tra gli elettori russi? Nessuna ansiosa dei primi exit poll di domenica sera, ironizza il quotidiano Usa. «Ma dove si vede molta apprensione è intorno alla questione di cosa accadrà dopo le elezioni». E la cosa più grande che i russi temono è la mobilitazione, un’altra leva militare. Ce n’è stata una nel settembre 2022, che ha dato il via a un esodo di persone che cercavano di fuggire dal Paese. Ma c’è anche la questione della repressione delle opposizioni che, anche se sottotraccia e disorganizzate esistono. «La morte di Navalny ha prodotto allo stesso tempo molta disperazione e molta speranza tra i russi che si oppongono a Putin».

Protesta simbolo come?

Una delle ultime cose che Navalny ha pubblicato sulla sua pagina Instagram prima di morire è stato un appello alla protesta al voto. Il governo vuole che tu voti ma non esiste una legge che vieti di presentarsi in un dato momento. Allora -ecco il trucco-, tutti coloro che sono contro Putin e contro la guerra ai seggi a mezzogiorno di domenica 17 marzo. «La squadra di Navalny spera che vedremo queste enormi file e che questo mostrerà al governo quante persone sono contro la guerra». Portata politica dell’appuntamento ‘contro’, poco oltre il dispetto.

Anche perché l’affluenza alle urne sarà difficile da misurare, dato che la Russia ha decine di migliaia di seggi elettorali, dal fronte ucraino all’oceano Pacifico attraverso la sconfinata Siberia e mondo artico. Mentre, conclude il New York Times,«Queste elezioni sono importanti per Putin come simbolo dell’approvazione pubblica oltre che per lui, per la sua guerra».

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Articolo della redazione di 

15 Marzo 2024