QUANTO PESA LA SCONFITTA DEL CDX IN SARDEGNA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Se nella globalità dei numeri la sfida si è conclusa al fotofinish, è un errore fermarsi ai risultati numerici nel confronto Todde/ Truzzu.
La Sardegna è il primo vero scoglio sull’indisturbata e piacevole crociera nazionale della Meloni, la quale per mesi ha issato la bandiera dei complotti più disparati contro il suo governo di penosi. Il Cdx ha pagato anche il peso della gestione Solinas, all’unanimità definita la peggiore nella storia dell’autonomia sarda.
Al di là della sconfitta politica del Cdx, la Sardegna è una debacle di Gorgia Meloni. In eterno conflitto con Matteo Salvini la premier, avida, ha voluto togliere spazio e potere al competitor interno. Ma entrambi coloro che gridavano contro grillini e Dem poltronisti escono con nulla tra le mani perché è noto: “Chi troppo vuole nulla stringe” e Il granito sardo è duro da masticare.
La premier è entrata pesantemente nella competizione sia imponendo il candidato che firmando il comizio di chiusura della campagna elettorale. Meloni si è mostrata arrogante e certa della vittoria, ma ha dovuto constatare che nei centri di potere isolani che contano il suo candidato era inviso.
Una brutta sorpresa per colei che vive scollata dal piano dei comuni cittadini. Questi , nell’indifferenza della premier, arrancano a causa di scelleratezze politiche il cui peso comincia ad assumere consistenza. Bruttissima sorpresa soprattutto a Cagliari, città di cui Truzzu è sindaco. Nel capoluogo principale Truzzu è stato punito drasticamente con 20 punti di distacco dalla Todde. Inutile invocare il voto disgiunto, i Cagliaritani hanno ghigliottinato impietosamente Truzzu e la sua sponsor principale. Il risultato finale è nitido: la luna di miele del governo a Cagliari e altri grossi centri isolani è finita, questo è il vero dato negativo con cui fare i conti.
Oltre FdI esce malissimo anche la Lega. Forse Salvini, principale nemico in casa della Meloni, gioirà per la sconfitta del candidato di Giorgia ma certo non potrà cancellare il tenore di risultati politici striscianti. L’elenco delle sconfitte leghiste è catastrofico e Salvini è personaggio dannoso sia per la lega che per la coalizione di governo. E il peso negativo dell’autonomia differenziata su cui la Lega spingerà dopo la sconfitta di Truzzu, trascinerà la Meloni nel baratro perché le condizioni dei meridionali, ove sono concentrate le fasce dei meno abbienti, in meno di un anno e mezzo sono precipitate drammaticamente. Meloni sceglierà di accontentare Salvini e deludere gravemente tutti i meridionali. Forza Italia? Dopo la sconfitta suggerisce riflessione.
Può gioire la Schlein nonostante la costellazione di giudizi negativi espressi sia da Dem ostili che grillini altrettanto riluttanti : per i numeri il partito democratico risulta quello più votato e nell’isola si stabilizza al 13.8%. il Movimento sostiene l’alleanza col 7.8%. Il dato significativo è la crescita del rapporto tra due forze politiche diverse che hanno finalmente trovato la quadra e colgono un risultato importantissimo. Il Pd ha sostenuto la candidata del Movimento evitando di proporre nomi poco incisivi, l’idea ha funzionato. Lo schema si potrebbe ripetere ma sarebbe un grave errore proiettare questo risultato senza un progetto politico comune ben definito e davvero condiviso. Questo è lo scoglio principale che affronteranno i due principali partiti d’opposizione.
E’ unicamente questo il terreno su cui lavorare perché un dato da cui è impossibile sottrarsi è quello dell’astensionismo. Il 48.6% degli aventi diritto non ha votato e ciò ha un significato molto ampio. A parte la sconfitta del Cdx è chiaro che la Sx non riesce a sintetizzare l’indirizzo politico in progetti spendibili che portino l’elettorato a votare. Dunque se questo è il momento di congratularsi, da domani per Alessandra Todde comincia la partita più difficile della sua carriera politica. Il Cdx proverà in ogni modo, soprattutto mediatico, a sottolineare ogni minima sbavatura della nuova giunta perciò guai se i vincitori si adagiassero sui primi allori strappati a un Cdx pericolante, insufficiente e improvvisato, sorretto unicamente con altisonanti bugie divulgate da un sistema mediatico marcio fino all’osso.