DI MARIO PIAZZA
Nessuno dei miei interlocutori abituali può essere definito come un analfabeta di ritorno, uno di quelli che sanno leggere un testo ma stentano a capirne il significato. Detto questo e concedendo un abbuono per la legittima frettolosità con cui si legge Facebook, mi domando come la condivisione di un post che non dice una sola parola in favore delle auto a benzina possa aver generato una polemica su un confronto del tutto immaginario.
Quel post un po’ grossolano dice un’altra cosa, dice che le auto elettriche e ibride sono meno ecologiche di quello che vogliono farci credere e, tra le righe, che dovremmo smetterla di farci trattare da stupidi. Nulla di più e nulla di meno.
La nostra incomprensibile tendenza a dividerci tra Guelfi e Ghibellini su qualsiasi argomento, il nostro tifare invece di ragionare, ci rende intellettualmente fragili. E’ così che ci rifilano qualsiasi cosa e mentre ci accapigliamo tra noi loro fanno ciò che vogliono, se siamo fortunati ci vendono auto imperfette ma più spesso ci rifilano orrori come Cutro, come la guerra in Ucraina, come il genocidio di Gaza, come i pestaggi di Pisa e Firenze.
Occorre certamente recuperare una coscienza politica, ma prima di essa occorre ritrovare un po’ di lucidità altrimenti sarà del tutto inutile.
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