PUBBLICITA’ INGANNEVOLE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Me ne sbatto della Ferragni e dei suoi pandori, la cito soltanto per dare un’idea delle mostruose quantità di quattrini che si muovono nel mercato pubblicitario. E’ una relazione malata tra produttori e consumatori di cui mi importa poco, ma che succede quando lo stesso meccanismo si instaura tra eletti ed elettori?
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Succede che la televisione di stato non più nelle mani della lottizzazione politica ma soltanto in quelle del governo in carica può offrire gratuitamente a chi la manovra un numero infinito di campagne pubblicitarie del valore ognuna di centinaia di milioni,. e uno stato che sostiene finanziariamente una parte politica a scapito di tutte le altre non può definirsi democratico.
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L’occupazione paramilitare della RAI messa in atto dal governo Meloni copre ormai la quasi totalità dei telegiornali, degli approfondimenti e dell’intrattenimento, e nessuno si lasci ingannare da quel “quasi”. Sono destinate ai sempliciotti le rare volte che si levano voci critiche verso il governo, giusto il minimo sindacale perché le anime belle possano ancora credere nell’imparzialità e nella libertà di informazione e le anime brutte le usino come ventose per arrampicarsi sugli specchi negando l’evidenza.
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Si chiamano “foglie di fico” messe lì a coprire le vergogne del potere, e ce ne vuole una bella grande per nascondere come il servizio pubblico sia sempre più simile ai cinegiornali mussoliniani.