DI MARIO PIAZZA
Gli esseri umani muoiono tutti, invariabilmente soltanto in tre modi: possono essere uccisi da una malattia che impedisce al loro corpo di continuare a funzionare, possono incappare in un incidente oppure qualcuno può decidere di togliere loro la vita.
Non ci sono luoghi dove la morte non può arrivare, e il posto di lavoro non fa eccezione. Sul lavoro si può morire per un infarto o altre patologie fulminee che non lasciano scampo. Si può anche morire per la propria incoscienza come in qualsiasi altro posto e si può morire per una pura fatalità di cui nessuno ha colpa, ma quasi sempre si muore perché qualcuno ha deciso a tavolino che il profitto vale più della vita di chi lo genera.
Quando parliamo di appalti al massimo ribasso e della liberalizzazione dei sub-appalti (500 nel caso della Esselunga di Firenze) parliamo di questo, non di incidenti o fatalità ma di omicidi volontari “in itinere” legalizzati.
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