AUTONOMIA DIFFERENZIATA PER SPACCARE IL PAESE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Che l’Italia sia il prodotto di almeno quattro ceppi culturali diversi non è una novità e potremmo raddoppiarli dividendo ognuna delle aree geografiche tra cittadini e campagnoli. La stessa cosa vale per ogni nazione che conosco bene: Spagna, Francia, Regno Unito, Sud Africa, Vietnam e persino nella piccola e fraterna Cuba.
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Le unità nazionali non hanno nulla a che vedere con la cultura, sono invece la sintesi finale di interessi economici e sociali che si sono intrecciati nel tempo per un reciproco beneficio. Sono tuttavia fisiologici ovunque i rigurgiti indipendentisti di minoranze anche corpose come il Veneto, la Scozia o i Paesi Baschi, ma non era mai accaduto che a proporre, incoraggiare e formalizzare legalmente la secessione ovvero lo smembramento della nazione fosse il governo centrale in carica.
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Inutile girarci intorno, la legge sulle autonomie differenziate che sta per essere approvata in ogni passaggio parlamentare è l’esatto contrario dell’intreccio sopracitato, senza paura di sembrare aulico o ridondante mi sento di definirla per ciò che è a tutti gli effetti: Alto Tradimento.