IL PAUPERISMO DELLA SINISTRA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Tra le cose meno digeribili della Sinistra, non tutta per fortuna, c’è il culto di ciò che nell’accezione marxista indica invece una sventura che affligge larghi strati della popolazione nel cosiddetto capitalismo avanzato: il Pauperismo.
Quindi non un fenomeno socioeconomico da combattere e neppure un espediente mistico buono per san Francesco e per il Dalai Lama, quella Sinistra ritiene che la povertà abbia una sua intrinseca bellezza da difendere.
A me quella sinistra mette paura perché nega e vorrebbe reprimere l’essenza stessa della natura umana che comprende non solo aspetti che il condizionamento religioso ci ha portato a considerare poco commendevoli come la soddisfazione per i propri successi e la vanità, ma addirittura la legittima aspirazione di chiunque ad assaporare le cose belle e buone della vita.
E’ quella sinistra che non aspira ad avere una bistecca per tutti ma invece a toglierla a chi già ce l’ha perché il denaro con cui è stata comprata non può che essere frutto dello sfruttamento e dell’ingiustizia.
Un ragionamento analogo lo fece Pol Pot in Cambogia quando spedì i suoi Khmer Rossi a giustiziare chiunque portasse gli occhiali, perchè se aveva gli occhiali non poteva essere che uno studioso e in quanto tale nemico del popolo.
Chissà se i novelli Khmer che vorrebbero giustiziare Elly Schlein per quelle tre foto su Vogue hanno anche letto l’intervista, senza occhiali molti di loro non ci sarebbero riusciti.