VIVA LA RYDER CUP

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

In molti non l’hanno mai sentita nominare ed è un davvero strano perché la Ryder Cup è il terzo evento sportivo più seguito al mondo, superato soltanto dalle Olimpiadi e dai mondiali di calcio.
Parliamo di golf e in particolare di una sfida iniziata quasi un secolo fa fa tra Europa e America che vede affrontarsi ogni due anni 12 giocatori per parte in stile Orazi e Curiazi. Quest’anno si giocherà a Roma alla fine di settembre.
Per una serie di ragioni che non sto a elencare il golf in Italia è visto come uno gioco per ricchi, un pregiudizio che sarebbe facile da smontare perché conti alla mano è meno costoso di sport popolarissimi come il tennis e lo sci.
Come se non bastasse questa ingiustificata fama, a remare contro ci si mettono anche gli ecologisti della domenica mettendo sul banco degli imputati i campi da golf, accusati di sprecare acqua per l’irrigazione e di inquinare con l’uso di fertilizzanti ed erbicidi. False o perlomeno esagerate anche queste accuse, al contrario chi ha un’anima ambientalista dovrebbe essere felice che tante aree verdi e protette di mediamente 60 ettari ciascuna siano diventate autentici santuari e luoghi di rifugio per la fauna aviaria e non solo, scacciata e messa a rischio di estinzione dalla cementificazione e dall’agricoltura intensiva.
Non basta, il golf è di gran lunga lo sport più educativo che io conosca. Un gioco dove la disciplina non è imposta da nessuno ma è parte integrante del gioco stesso, dove il successo dell’avversario è il metro con cui misurare il proprio, dove il rispetto e l’onestà sono imprescindibili quanto i bastoni e le palline.
Questo è il golf, e se pensate che non faccia per voi o per i vostri figli… Beh, continuate a pensare.
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