GOLF E POLITICA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Una cosa che ho imparato subito rientrando in Italia è stata che le terrazze dei circoli del golf non sono un buon habitat per gli animali di sinistra come me. Potevo anche immaginarmelo, ma avendo imparato ad amare il “beautiful game” in un paese di cultura anglosassone dove è giocato anche dai poveri e dai poverissimi e persino dai non-bianchi, mi ero fatto qualche illusione.
Svanite le illusioni ma non disposto ad abbandonare un gioco che amo tantissimo, frequento i circoli il meno possibile in compagnia di pochi amici selezionati ma questo non mi salva dal sentire le chiacchiere provenienti dai tavolini attorno a me mentre bevo una birra o mangio un piatto di pasta.
E’ così che arriva alle mie orecchie il pensiero debole della destra più scalcinata che avrei mai potuto immaginare. E’ così che ieri per esempio ho scoperto che la sospensione del generale Vannacci è un tentativo di repressione dei nobili pensieri espressi nel suo libro e non un atto dovuto contro chi, comandato a Mosca per 18 mesi come addetto militare dell’ambasciata italiana, ha fatto credere di avere la famiglia al seguito per intascare le laute indennità che ne derivano.
A gente così che cosa vuoi dire? Li ignori sorridendo di compassione, magari sperando di averli a portata di pallina in campo e di non sbagliare la mira.