SGARBI: SANGIULIANO INCOMPETENTE

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Le affermazioni di “Vittorio il furioso” dopo le dimissioni sono stilettate al ministro Sangiuliano.
Sul Riformista leggo nell’editoriale che le dimissioni di Sgarbi rappresentano un atto di dignità, ciò naturalmente dal punto di vista renziano che vabbé è quello che è. Dal mio sarebbe stato degno non accettare la carica a fianco di un ministro ritenuto incompetente piuttosto che prestarsi al gioco esclusivamente per opportunismo politico. Difatti l’ex sottosegretario alla cultura oggi dichiara senza filtri: “Non mi pare che Sangiuliano abbia delle competenze legate all’arte che possano aiutare la funzione di ministro”. Bel complimento!
Poi aggiunge: “Sangiuliano? Non parlo di lui. Non lo ho attaccato: ho detto che è senza dignità chi manda lettere anonime non l’ho detto di lui. Lui ha preso le lettere anonime e le ha mandate all’Antitrust: ha fatto il messaggero dell’anonimo”; e si è dimesso ringraziando la presidente del consiglio : “non mi ha chiesto niente” ha chiosato il critico d’arte.
Sgarbi afferma che il nostro ministro alla cultura non possiede competenze nel campo dell’arte perciò mi chiedo perché Giorgia Meloni abbia scelto una figura tanto lacunosa. E a dirlo non è un parlamentare dell’opposizione, ma un elemento appena dimessosi da una carica di governo.
A Sgarbi si può rivolgere qualsiasi accusa eccetto quella di essere incolto. Perciò paradossalmente avrebbe dovuto dimettersi Sangiuliano ancora prima di Sgarbi oppure Sgarbi sarebbe stato un ministro migliore, immagino legga più libri di Sanguliano o quantomeno si esprima su quelli letti anziché no. Ma Giorgia Meloni, disinteressata al profilo culturale del ministro della cultura, scusate il “giuoco” di parole, ha premiato Sangiuliano per il taglio destrorso dato al TG2 che dirigeva. Le competenze culturali mancano come ha rilevato lo stesso Sgarbi. Dalla Fallaci di cui la Rai s’era già occupata ai libri non letti su cui si è espresso, le gaffes imbarazzanti del ministro hanno fatto ridere tutta l’Italia. A tal punto che lo stesso Sgarbi si è confuso nel sostenere di non averlo attaccato frontalmente. Di fatto ha affermato che è indegno colui che manda lettere anonime all’Antitrust non prima di aver detto che il ministro Sangiuliano ha preso lettere anonime e la inviate all’ Antitrust. Ergo Sangiuliano è indegno e gioco forza la Meloni ha nominato un ministro indegno; che è il motivo per cui la premier non ha chiesto le ragioni delle dimissioni a Sgarbi, quello le avrebbe detto in faccia che ha scelto i ministri del suo governo in base all’imbarazzo che creano quando aprono bocca. “Apposta facevi il sottosegretario” avrebbe risposto la Meloni reggente del manicomio da cui governa il Paese.