NEO PREMIER DELL’ULSTER CATTOLICA E DEL SINN FEIN, E IN IRLANDA CAMBIA TUTTO

DI MICHELE MARSONET

 

Dalla redazione di REMOCONTRO –

Dopo due anni di stallo che hanno impedito la formazione di un governo nell’Irlanda del Nord, ora si completa la svolta storica iniziata con la vittoria elettorale dei cattolici del Sinn Féin, divenuti maggioranza nel 2022 in quella parte di isola che si sente legata storicamente alla corona britannica e di fede protestante. La 47enne Michelle O’Neill è infatti la nuova premier dell’Ulster, prima cattolica a ricoprire tale incarico.

Quando “Sinn Féin” era il braccio politico dell’Ira

Il Sinn Féin, partito politico irredentista cattolico, era sempre stato considerato il braccio politico dell’IRA (Irish Republican Army), la formazione militare clandestina che per decenni ha combattuto, armi in pugno, contro gli inglesi per giungere alla riunificazione dell’Ulster con l’Eire, vale a dire la Repubblica d’Irlanda, stato indipendente e ostinatamente parte dell’Unone europea da cui Londra ha scelto di uscire.

Anni di odi e morti cancellati di colpo?

Naturalmente la situazione è tuttora complicata. L’ala più oltranzista dell’UUP (Ulster Unionist Party), espressione dei protestanti, non vuole neppure sentir parlare di un distacco dal Regno Unito, e resta fedele alla corona britannica. Il fatto è che i cattolici sono ora in maggioranza nell’Irlanda del Nord, anche se con numeri piuttosto risicati.

Sospetti anche verso Londra

Molti protestanti, dal canto loro, continuano a guardare con sospetto il Sinn Féin. Pur avendo rinunciato ufficialmente alla lotta armata e ai metodi terroristici, ha continuato a mantenere una certa ambiguità, incarnata dal precedente leader, Gerry Adams, presidente del partito fino al 2018. Dopo aver condannato ufficialmente un sanguinoso attentato dell’IRA, Adams portò a spalla, durante il funerale, la bara di un attentatore dell’Irish Republican Army rimasto ucciso.

“Questo per dire che l’ostilità tra le due comunità è tutt’altro che sopita. E i cattolici continuano ad essere ostili al governo di Londra, che in passato inviò truppe nell’Ulster per combattere la guerriglia dell’IRA”.

Premier figlia di un militante Ira

La nuova premier è in effetti figlia di un militante dell’IRA che fu detenuto nelle prigioni inglesi durante la lotta civile. Ha subito cercato, tuttavia, di rabbonire gli unionisti promettendo che terrà conto delle loro esigenze. Ma gli eventi potrebbero condurre, anche se non in tempi brevi, all’unificazione delle due Irlanda. Ne ha già parlato Mary Lou McDonald, leader del Sinn Féin nell’Eire (Repubblica d’Irlanda).

L’errore tragico delle Brexit

Nonostante le resistenze degli oltranzisti, le due comunità si sono in effetti avvicinate dopo la Brexit. Quando l’Irlanda del Nord, in quanto membro del Regno Unito, faceva ancora parte dell’Unione Europea, il confine tra Eire e Ulster era in sostanza scomparso, e i cittadini dell’Ulster potevano ottenere il passaporto di Dublino. E anche le merci circolavano liberamente.

Accenni di confini, e si vive peggio

Il ristabilimento del confine, essendo l’Irlanda del Nord diventata di nuovo extra-Ue, ha causato notevoli danni economici all’economia dell’Ulster. Di qui la spinta all’unificazione con l’Eire.

“Le vicende nordirlandesi potrebbero inoltre causare la disgregazione del Regno Unito, poiché l’indipendentismo è forte anche in Scozia e nel Galles. Si rischia, insomma, che l’ex Regno Unito si riduca alla sola Inghilterra”.

 

Articolo di Michele Marsonet, dalla redazione di

4 Febbraio 2024