LA RIVOLTA DEI “TRATTORI”

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Chi può credere davvero che l’agricoltura e l’allevamento tradizionale possano distruggere l’ambiente e colpire la biodiversità, mentre le colture OGM estensive delle multinazionali agroalimentari e un po’ di grilli il cui costo è peraltro superiore a parità di peso a qualsiasi altro alimento, siano la soluzione?
Solo gli imbecilli che il sistema fabbrica incessantemente distruggendo qualsiasi fonte di pensiero critico.
Ieri abbiamo potuto vedere contemporaneamente in azione due Europe: quella popolare e vitale degli agricoltori che assediano Bruxelles e Berlino contro decisioni assurde, palesemente pretestuose come fossero un esempio di scuola di eterogenesi dei fini e quella degli oligarchi che esercitano il ricatto contro l’Ungheria perché faccia passare il piano di 50 miliardi di euro da regalare al regime di Kiev già agonizzante e il cui unico risultato concreto potrebbe essere quello di coinvolgere l’Europa in una guerra che l’annienterebbe.
Sono due Europe che non hanno più nulla a che fare l’una con l’altra, tra le quali non è più pensabile una mediazione e che in effetti manca di un terreno sul quale ricercarla.
Le prossime elezioni europee che avrebbero potuto e anzi dovuto essere tale terreno sono in realtà una farsa e un inganno: le persone vengono invitate a votare un falso parlamento, una rappresentanza politica che non conta nulla.
E’ solo un orpello, un separé rituale per nascondere il fatto che le élite continentali hanno tutto il potere e forgiano in continuazione nuovi burattini da gettare in pasto alle opinioni pubbliche con la potente scorta dei media.
Chiunque pensi di ritagliarsi un qualche spazio al di fuori di questa battaglia è un illuso, uno che verrà sorpreso di notte dalla storia mentre cerca di non vedere.
E’ il momento di agire, di non stare solo a guardare, ma di appoggiare la lotta degli agricoltori.
Senza nessuna esitazione.