IO NON DIMENTICO

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Ci è voluto il livido Bocchino, con gli occhi tondi, sbarrati e inquietanti, una cosa in mezzo fra Freddy Krueger di Nightmare e la bambola assassina, per informarci che in Italia negli “anni di piombo” ci fosse l’autorizzazione a uccidere fascisti. Quando decide sparare amenità, il buon Bocchino non bada a spese. Qualcuno doveva ricordargli che attualmente sono a piede libero i neofascisti responsabili di stragi. Nessuno lo ha fatto, pazienza.
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Si continua a dare più risalto alle braccia alzate di un manipolo di imbecilli che al disastro che questo governo sta apparecchiando al paese. La tecnica della distrazione di massa funziona perfettamente e nella trappola stanno cadendo tutti. Si dovrebbe parlare solo di indicatori economici che sono disperatamente bassi e che diventeranno tragicamente peggio. Delle inesistenti prospettive per i giovani, del lavoro decentemente pagato che non esiste, dell’ILVA che chiude, dell’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, della conseguente diminuzione del potere di acquisto dei lavoratori e dei pensionati.
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Si dovrebbe parlare di povertà assoluta. Un indice che ogni giorno raggiunge sempre più persone e batte ogni record. Si dovrebbe cominciare a parlare di disperazione. Una parola che rappresenta una condizione. Una condizione che nel primo mondo non dovrebbe esistere e che in Italia impera. Bisognerebbe spiegare alle persone che tutto quanto sta succedendo è colpa di questi cialtroni che stanno governando. Voluto: perché le linee guida che animano il governo sono le seguenti: togliere a chi non ha per dare a chi ha più di quanto necessiti avere. Incidentale perché chi ci governa non ha la capacità di farlo.
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Tutto è nato per l’odio che l’establishment, Renzi, i “comitati amicali” e il partito di Letta nutrivano per l’Avvocato del Popolo. Perché i nostri padroni ordinarono al PD di perdere le elezioni a favore di questa destra. E sempre in funzione anti Giuseppe Conte. Oggi, gli stessi che applaudirono la mozione Letta e la votarono all’unanimità, quella mozione che respingeva il M5S, gridano contro i fascisti. Dovrebbero provvedere, invece, ad autofustigarsi, farsi un bel video e diffonderlo in rete. Oppure, cosa molto più utile per il paese, ritirarsi dalla politica e liberarci dalla loro infausta presenza. E dare la possibilità a uomini e donne di buona volontà di ricostruire una sinistra. Sono loro i primi responsabili. Io non dimentico.
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