DI SALVATORE GRANATA
Secondo gli ultimi dati della Guardia di Finanza, dal 2021 al 2022 sono state denunciate per truffa sul RdC circa 29mila persone, pari all’1,6-1,8% dei percettori complessivi.
Ripeto, 1,6-1,8%. Più o meno la stessa percentuale di consensi di Italia viva. Per un totale di 171 milioni di euro indebitamente percepiti e quindi sottratti alle casse dello Stato.
Per reati tributari, beni sequestrati e frodi fiscali invece, la cifra sale a 2,2 MILIARDI DI EURO (dieci volte di più) che mancano annualmente nell’erario statale. Reati che avvengono da decenni, non da soli 5 anni, ovvero la durata del reddito di cittadinanza (che non è un reato) e che impediscono al nostro Paese di crescere in tanti settori poiché costantemente in deficit economico. Con l’aggravante che quella cifra di 171 milioni, la prima di cui sopra, collegata a un provvedimento che ha aiutato più del 98% di persone oneste e in difficoltà, è stata abolita dopo neanche qualche anno; mentre l’altra fa pagare, a chi paga sempre le tasse, di più e agevola solo ricconi ed evasori.
Infine
in base allo studio di Confesercenti, il taglio del reddito di cittadinanza a regime finirà per danneggiare anche i consumi per una cifra equivalente a 1MILIARDO DI EURO l’anno.
Non si tratta solo di 169mila famiglie lasciate da poco col culo per terra, ma delle conseguenze economiche generali che si scateneranno nei mesi a venire a causa dell’abolizione del sussidio di dignità in questione voluta fortemente da questo esecutivo, da parte dell’opposizione (Renzi, Calenda e 3/4 del pd), dei giornali di sistema e di tutto il cucuzzaro ipocrita dell’informazione italiana.
Anche commercianti e imprenditori, tra i contestatori principali della misura pentastellata, presente tra l’altro in tutti i Paesi europei seppur in diverse forme avranno problemi. Li patiranno ovviamente in maniera minore rispetto ai più disagiati, ma subiranno ugualmente parecchie perdite finanziarie.
Sipario.