INCONTINENZA

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

L’ho vista anch’io, la conferenza stampa.
Sembrava un provino per assegnare la parte di presidente in un prossimo governo.
Come fosse tutto finto, simulato, farlocco.
I giornalisti sembravano comparse che non avevano nemmeno studiato il copione e facevano domande un po’ a cacchio evitando accuratamente i problemi veri, le loro repliche non erano nemmeno contemplate e non per non mettere in difficoltà l’esaminanda ma per non metterci loro stessi che tanto, se non gli veniva la prima, figuriamoci la seconda.
Eppure è proprio nella replica alla prima risposta che si nasconderebbe il vero affondo, la stoccata definitiva.
Un po’ come il rasoio bi-lama della Bic: la prima lama alza solo il pelo ma è la seconda, subdola e imprevista, che lo taglia di netto.
E invece niente, qui c’è solo la prima lama e i problemi non li solleva nemmeno.
Evidentemente ormai il pensiero è unico sempre, a prescindere, ed è quello di lisciarlo, il pelo di chi detiene il potere, non certo di tagliarlo.
E c’era lei.
Facce da vittima, espressioni ora furbette ora addolorate, griccine, sorrisini, sguardi fulminanti e toni sentenzianti che nemmeno Lee Van Cleef ne “Il buono, il brutto e il cattivo”, inflessioni, modulazioni della voce ora basse e profonde ora alte e stridule e senza nemmeno bisogno di un compressore come i cantanti, e anche le pause erano precise e interminabili che Celentano fatti proprio da parte.
Un’attrice perfetta.
Dei temi discussi non vale nemmeno la pena parlare. Dovrei farlo semmai di quelli “non” discussi ma sarebbe troppo lungo e pure inutile.
Mi limito a dire che la sua ulteriore abilità è stata quella di sacrificare un figurante di quart’ordine come Pozzolo e con questa mossa parare il culo a soggetti ben più significativi della miseria di questo governo come Delmastro, Santanché e Sgarbi.
Del resto per lei la questione morale non esiste.
E alla fine nemmeno per noi, altrimenti le opposizioni, se ci sono, dovrebbero essere molto più incisive e risolute.
E poi la gag finale, il vero colpo di teatro, con la mimica a paperella dell’irrefrenabile pipì: monumentale.
Ecco, se credete che sia stato un caso, non lo era. Era tutto calcolato, preparato a puntino, affinché fosse quella l’impressione che rimaneva di lei, di una che corre in bagno per fare pipì, come potrebbe capitare a tutti. Sembrare una di noi, insomma, una borgatara qualunque.
E’ una tattica molto usata negli incontri di pugilato, per esempio, dove i pugili studiano strategie per portare il loro colpo migliore alla fine dei tre minuti, subito prima del gong, affinché sia quella l’immagine che più resterà impressa nella mente dei giudici e influenzerà il loro voto.
Perché la signora è innegabilmente abile e scaltra. Avrebbe potuto dire semplicemente “Scusate, devo assentarmi un attimo” e andare serenamente a svuotarsi la vescica, ammesso che ne avesse davvero bisogno, e invece ha messo in piedi tutta quella inutile e ridicola pantomima.
Conosce bene la pochezza di quelli con cui ha a che fare e come sia facile abbindolarli.
Una vera teatrante che ha dimostrato di meritare quel ruolo.
E noi un popolo di nullità che dimostra, ogni giorno di più, di meritarsi lei.