“SCRIVETE GIORGIA”

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Siamo al delirio, non mi sorprenderei se prima del voto europeo la Meloni ci offrisse un remake del balletto di Chaplin che ne “Il grande dittatore” gioca estasiato col famoso globo terraqueo.
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Per me rimane un mistero doloroso come questo scalcinato populismo abbia potuto fare breccia nelle passioni italiche ma è certo che una grossa mano l’ha avuta dai suoi avversari, da quelli che hanno governato prima di lei.
E’ facile fare la strafiga quando si arriva al potere dopo leggi disastrose come il Jobs Act, giuste ma fatte coi piedi come il Reddito di Cittadinanza o sbagliate e fallimentari come il Superbonus del 110%, perchè neppure io riesco a darle torto quando dice che è stato la più grande “patrimoniale al contrario”.
Un altro sostenitore inconsapevole è quel fralloccone di Salvini che neppure si rende conto di interpretare la parte dell’antagonista scemo, quello che in ogni commedia viene messo lì apposta per far risplendere il protagonista. E, ahimè, dell’ectoplasma Tajani non mette conto parlarne.
Insomma, temo che ce la terremo fino a fine legislatura e forse anche oltre. Possiamo solo sperare, e non è una speranza campata per aria, che la sua sindrome di onnipotenza si aggravi e che a un certo punto arrivi la classica ambulanza a sirene spiegate con i due nerboruti infermieri che le fanno indossare una camicia di forza e se la portano via.