DI GIANCARLO SELMI
E’ curioso che gli abitanti più importanti di questo pianeta (noi) festeggino un giro della loro casa intorno al sole.
Se dovessimo ragionare in termini spazio-temporali, la ricorrenza avrebbe veramente poco senso, ma tant’è, ci siamo abituati, ci piace ed è importante per i nostri progetti, per i nostri sogni, per le aspettative, per ciò che ci impegniamo a fare, anche con noi stessi. Il fine anno è un poco come il lunedì della dieta. Qualcuno ci riesce. Oppure come “domani smetto di fumare” che, è il mio caso, ho ripetuto diverse centinaia di volte.
E’ intrigante pensare che ci sia una sorta di soluzione di continuità nel nostro tempo, e che questa coincida magicamente con la mezzanotte del 31 di dicembre. E’ questo, suppongo, il motivo del successo del capodanno. Speranza pura. Gettiamo via cose vecchie o inutili, ci riempiamo di cose nuove che diventeranno inutili e verranno gettate fra qualche capodanno. E ci piace. La speranza si rinnova ogni santo 31 di dicembre. Insomma capodanno porta bene. O, per dirla meglio, dovrebbe farlo e speriamo che lo faccia.
Nel mio caso mi porterò dietro, nel nuovo anno, la bellissima sensazione che mi avete regalato. La sensazione di non essere solo. La risposta commovente che ho ricevuto in occasione dell’annuncio della vendita del mio libro. Vendita che mi ha permesso di pianificare senza angosce o problemi, l’avvicinamento al diurnato che da settembre ha cominciato a frequentare Giulio.
A voi tutti auguro che questo 2024 contribuisca alla realizzazione dei vostri sogni.
Vi auguro tutto il bene possibile.
Vi auguro, per il prossimo 31 di dicembre, di avere un carico immenso di cose buone. E che non abbiate la necessità di buttare via nulla. Perché lo meritate.
Al mondo auguro l’esplosione della pace e la scomparsa simultanea di tutti i potenti, dei super ricchi, dei massoni, dei produttori di armi, degli inquinatori e di chi esercita il lordo mestiere del malvagio, in qualunque ambito.
Buon anno a tutti.
