RAPTUS

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Nell’ambito del diritto penale e della psichiatria forense il “Raptus”, l’assenza temporanea di controllo degli impulsi, può essere considerato condizione di momentanea incapacità di intendere e di volere e quindi attenuante per la commissione di reati.
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Guardando l’aggressione verbale al Senato contro Conte inscenata dalla Meloni nei panni di un poltergeist che sventola forsennatamente quel fax che di per sé è la prova provata della di lei malafede farebbe pensare ad un raptus, e invece è il suo esatto contrario perché una simile pagliacciata non può prescindere dalla premeditazione.
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Mentire premeditatamente in Parlamento nella nostra democrazia da operetta non è un reato, lo fanno tutti di continuo senza subire alcuna conseguenza. Diventa invece un reato (art.594 e 595 del CP) quando la menzogna è architettata contro una persona specifica con lo scopo di lederne l’onorabilità attraverso l’ingiuria e la diffamazione.
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Per questo fa sorridere la richiesta di un Giurì d’Onore avanzata da Giuseppe Conte, da quelle parti la parola onore non sanno neppure come si scrive e nessuno può farci nulla. Si consoli però il leader dei 5 Stelle, un centinaio d’anni fa avrebbe fatto la fine di Giacomo Matteotti.