L’ARTE DEL POSSIBILE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

“L’arte del possibile”.
Così il cancelliere tedesco Otto von Bismarck definiva la politica nell’Ottocento.
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Se ne dovrebbe dedurre che ciò che prima Meloni e poi Conte hanno escogitato per stroncare il Partito Democratico in Puglia sono altro, invenzioni impossibili in una politica appena decente per cui sarebbe meglio parlare di squadrismo giuridico nel primo caso e di sabotaggio nel secondo.
Che questa destra senza vergogna sia pronta anche all’impossibile per accaparrarsi ogni centimetro di potere disponibile non può sorprenderci e il commissariamento di Bari è solo l’ultimo degli episodi, rimango invece sconcertato davanti al tradimento di Conte a tre giorni dalle primarie congiunte di PD e Cinquestelle.
Fa semplicemente ridere la sceneggiata della verginella oltraggiata messa in scena da chi in Puglia ci è nato e sa perfettamente come quella terra stia faticosamente cercando di riscattarsi dalla commistione tra politica e cosche. E siccome Conte non è né un cretino né un comico è lecito pensare che la smania di potere, all’interno e all’esterno del suo partito, per lui venga molto prima dell’opposizione a questo catastrofico governo e che i pianti greci sullo sanità in via di estinzione, sull’ambiente, sulla giustizia e su ogni altra battaglia politica siano soltanto demagogia propagandistica, parte integrante della sua sceneggiata.
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Peccato, ci avevo quasi creduto.
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Mario Piazza