DI MARIO PIAZZA
Una volta venivano grossolanamente definiti stupidi o ignoranti ma l’inondazione di informazioni vere e false che ci ha sommerso ha reso evidente che in misura variabile almeno un po’ stupidi e un po’ ignoranti lo siamo tutti.
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Per questo la scienza ha coniato un termine meno offensivo per definirci facendo rientrare nella normalità ciò che normale non è affatto, sto parlando dei “bias cognitivi” ovvero della nostra abilità nel selezionare le informazioni affinché confermino le nostre preesistenti mappe mentali, i preconcetti.
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So che provare a sottrarsi ai bias cognitivi è impresa faticosa. Molto meno dispendioso in tempo ed energie affidarsi alle prime notizie trovate, o a quelle più popolari, o a quelle che confermano ciò che già pensiamo, o a quelle che ci danno più sicurezza spesso infilandole a viva forza in argomentazioni con cui non hanno alcuna connessione. Vale per tutto, Ucraina, auto elettriche, femminicidi, Palestina, vaccini e orse assassine.
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Insomma, tutto questo per dire che noi intelligentoni ci stiamo un po’ stufando di discutere con gente che non vuole capire la nostra lingua mentre noi sapremmo parlare perfettamente la loro.
