PAROLA DI DINOSAURO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Non mi concentro mai sulle problematiche dell’adolescenza, non ne ho la preparazione e le mie frequentazioni con quella parte di mondo sono troppo sporadiche perché io possa trarne delle conclusioni ma il finto divieto degli smartphone a scuola mi induce lo stesso a una considerazione.
Chissà cosa ne penserebbero Nietzsche e i Futuristi degli anni bui del secolo scorso se vedessero il loro “Uomo Nuovo” che ha trasformato una meraviglia della tecnologia da cui trarre infiniti vantaggi in una vera e propria appendice del proprio corpo, in un sistema vitale alla pari con quello circolatorio, respiratorio e riproduttivo.
Rivaluterei il Luddismo, quel movimento che in Inghilterra alla fine del 1700 predicava la distruzione delle macchine tessili per salvaguardare i posti di lavoro. Distruggere gli smartphone forse salvaguarderebbe i cervelli delle generazioni future che tornerebbero a guardarsi intorno, a relazionarsi col mondo usando la propria faccia, la propria voce e i propri pensieri, e poi a correre, ridere, piangere, mangiare e persino scopare nel mondo reale.
Vi guardo e vi piango, ragazzi miei. Non sapete che cosa vi state perdendo.