“C’E’ ANCORA DOMANI”

DI CLAUDIA SABA

 

Ho letto questo commento ieri sul film di Paola Cortellesi
“C’è ancora domani”
“Speriamo che ci sia ancora domani, magari per vedere un film italiano ben fatto, non questo, che strizza l’occhio ai gusti più popolari, al pubblico televisivo, a chi non ha mai visto il vero cinema neorealista. Paola Cortellesi sfoggia un compitino scritto a tavolino dei tempi in cui le donne dovevano tacere in casa ed erano soggette al volere dei mariti”.
E così sono andata a vederlo.
Perché non si può giudicare un film senza averlo visto.
E devo dire che ha ragione questo signore quando dice che “il film strizza l’occhio ai gusti popolari”.
Perché la violenza degli uomini “strizza l’occhio”, ancora oggi, a otto donne su dieci.
Ormai è diventata talmente “popolare” la violenza, che non si fa più caso alle umiliazioni, alle botte, allo sguardo basso, agli occhi spenti di chi la subisce.
E abbiamo finito tutti per abituarci.
Delia, Paola Cortellesi, interpreta la donna “popolare” di un tempo, ieri, che conserva gli stessi tratti di oggi.
Il fatto più impopolare per quei tempi avviene quando Delia si risveglia, quando si guarda per la prima volta attraverso gli occhi di Marcella, sua figlia.
E’ lì che tutto cambia.
Che Delia inizia a “strizzare l’occhio” a se stessa, alla sua dignità, alla conquista della libertà, al privilegio di essere donna e di non sentirsi più in colpa per un filo di rossetto sulle labbra.
Una donna che non teme più imposizioni e inizia a lottare per i propri diritti.
Certe sensazioni come la paura trattenuta, l’umiliazione, la convinzione di non valere nulla, può comprenderle solo chi le ha provate.
Paola Cortellesi racconta il coraggio della donna di un tempo che tra mille difficoltà inizia il suo riscatto.
Lo fa per amore di sua figlia, perché non abbia il suo stesso destino, lo fa perché se lei non combatterà per i suoi diritti anche sua figlia non ne avrà.
Come il diritto allo studio,
primo passo verso la libertà.
A tutte le donne Paola manda un messaggio prezioso.
Quello di essere compatte, solidali perché insieme, noi donne, possiamo diventare un esercito.
Un esercito di donne che al suo primo voto superò di gran lunga il numero di uomini al Referendum Costituzionale del 1946.
Il film è la sfida ad una società che si è arresa.
Ci sta dicendo:
“Che fine ha fatto l’esercito di donne che un tempo combatteva per i propri diritti?”
Chiediamocelo.
E poi riprendiamo la strada delle lotte che troppo spesso oggi, barattiamo ai tavoli “buoni” per un encomio in più.
Paola Cortellesi ha scritto e diretto un capolavoro.
Per tutte le donne che ancora oggi non sono libere di vivere la propria vita senza l’uomo padrone che vuole ancora possederle.
Lo stesso uomo che forse, mentre giudica “popolare” questo film trema al pensiero di non poter conservare i suoi privilegi patriarcali.
Grazie Paola.
Per riprendere le nostre lotte,
“C’è ancora domani!”❤️
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