LA SIGNORA ITALIA

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Quindi funziona così.

Tu chiami Palazzo Chigi, gli inventi che sei chi vuoi essere, chiedi di parlare con qualcuno, loro abboccano come lucci e ti passano chi vuoi tu.
Una presa di culo tanto imbarazzante quanto facile da realizzare.
Ma dai, è solo uno scherzo.
Certo, i nostri sistemi di sicurezza ci fanno la loro bella figura di me*da, ma se hai dei politici incapaci tutto il sistema che loro si costruiranno attorno sarà composto da incapaci, scelti accuratamente fra quelli ancora più incapaci di loro.
E’ sempre la proprietà transitiva, ve l’ho spiegata nella puntata precedente, però con le dovute gerarchie.
Scegliere collaboratori migliori di te comporterebbe il rischio, da evitare come gli interventi di Bocchino e Sallusti, che qualcuno alla fine si accorga della differenza. E’ una regola di qualsiasi ambiente di lavoro pubblico, ma anche privato.
E se in vetta alla piramide ci hai messo meloni, Salvini e Tajani, non è che scendendo puoi trovarci Einstein.
Tuttavia il punto vero non è questo: c’è molto di peggio.
E il peggio è che la signora in questione ha confessato ai primi due sconosciuti incrociati al telefono quello che pensa davvero, e con una naturalezza che sembrava non vedesse l’ora di dirle a qualcuno, quelle cose, un pigolo tale che pareva Panariello quando fa la signora Italia.
Così gli ha spettegolato candidamente, per esempio, che la controffensiva ucraina non funziona e che in quella guerra serve un accordo fra i due paesi.
Ohibò! Ma dai, cacchio!
Per l’appunto quello che io e milioni di altri stro*zi come me stiamo gridando da anni, ormai.
Un’ovvietà che chiunque sia dotato di un minimo di onestà intellettuale dovrebbe aver capito, ma che a noi non aveva mai detto. Anzi, ci ha sempre cianciato l’esatto contrario, che quella guerra è necessaria, che le sanzioni servono, che la libertà del popolo ucraino e bla bla bla…
Una bugiarda seriale, insomma.
Nel suo stile consueto, visto che le cazzate che ci ha raccontato e le promesse a salve non si contano nemmeno più, e che i suoi sbalzi di pensiero fra il prima e il dopo appaiono devastanti.
Questa guerra la vuole l’America e il perché è anche facile da capire. La serva Europa si è resa complice di questa sciagura di morte e disastri economici, che sono gli unici due risultati di qualsiasi guerra, e l’Italia, serva azzerbinata di entrambi, si è messa proprio a pancia sotto disposta a qualsiasi abuso.
E lei, la donna tosta, non ricattabile e determinata che si vantava di essere, si è rivelata niente altro che il solito burattino politico disposto a farsi manovrare senza nemmeno un fiato di dissenso.
E senza rispetto nemmeno per quelli che l’hanno votata, visto che ha preso per il cu*o pure loro, e ai quali vorrei comunque rinnovare i miei complimenti e la mia gratitudine per averci consegnati a questo fenomeno.
E complimenti anche a lei, però, perché se si applica vedo che alla fine le cose le capisce, anche se poi non ce lo dice.
Nel paese che intendo io, basterebbe molto meno di così per andare a casa e senza passare dal via.
Leggo che invece la signora a dimetterci non ci pensa nemmeno.
Quindi dovremo pensarci noi.