ANTI-ANTI-SEMITISMO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Immagino capiti anche a voi, davanti a crimini particolarmente efferati o a crudeltà che tocchino ciò che più amate, di desiderare che al colpevole succeda qualcosa di bruttissimo. La quasi totalità delle volte il desiderio rimane tale, da bravi cittadini affidiamo alla legge o al destino il compito della punizione resistendo alla tentazione di improvvisarci giustizieri.
Quando l’autore è una persona specifica o anche una banda di criminali non si corrono grossi rischi, sia i contorni di ciò che hanno commesso che la loro colpevolezza ci appaiono sufficientemente chiari per motivare il nostro odio. La questione diventa molto più complicata quando un crimine odioso come l’oppressione violenta di un popolo si ripete indisturbato ogni giorno per decenni per mano di vari governi in rappresentanza di un’unica nazione che li sostiene, e peggio mi sento quando quel sostegno lascia la dimensione nazionale per estendersi a chiunque nel mondo si riconosca in un unico simbolo per metà etnico e per metà religioso.
In un caso così occorre molta lucidità e molto sforzo per non cadere vittime delle generalizzazioni che inevitabilmente coinvolgono un gran numero di innocenti il cui unico torto è quello di non farsi sentire abbastanza, gente giusta e pacifica che però non ha il coraggio di ammainare temporaneamente la propria bandiera neppure davanti all’orrore.
E’ così che l’antisemitismo prende vigore ed è così che bande di idioti e di vigliacchi si convincono che profanare la memoria o colpire a casaccio chi in quella bandiera crede sia un atto di giustizia.
Stateci attenti, voi che non siete né idioti né vigliacchi.