AL CUORE, RAMON! AL CUORE

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

L’opposizione in questo paese non c’è, non la fa nessuno.

Non come intendo io almeno.
E se non la fai, un po’ come il cervello di qualche post addietro, dopo un po’ si atrofizza e smette di funzionare.
Quindi su quella non ci possiamo contare.
Però possiamo contare su scoop e fuori onda in quantità industriale, e rigorosamente nei programmi di punta, che noi abbiamo reso tali proprio per i loro contenuti un po’ così: fra il truzzo e il faceto.
Perlopiù si occupano di questioni pecorecce, pettegolezzi, Al Bano e madonnine che piangono, ma qualche volta provano a elevarsi con inchieste e denunce, più o meno credibili, e non disdegnano nemmeno la politica, soprattutto quando è funzionale ai loro bisogni.
Puoi trovarci di tutto: da Brumotti che rischia la pelle scovando gli spacciatori al posto della polizia, a Sgarbi nudo sulla tazza del cesso mentre defeca, a Corona che sputtana calciatori ludopatici un po’ a casaccio, in uno scontro epico fra intelligenze evolute.
Il caso del momento è quello di “Striscia la notizia” che colpisce la Meloni attraverso lo “sperculamento” del suo compagno.
Il potere di Ricci dentro Mediaset è enorme, ma chissà se stavolta è solo una sua iniziativa o se la regia è di qualcuno più in alto di lui, magari per ribadire alla presidenta che sono tutti ricattabili e che alla fine vince sempre la goccia.
Di sicuro però l’hanno colpita. E proprio lì, dove fa più male.
Al cuore, Ramon! Al cuore.
O almeno questo è quello che pare.
Sì perché ella, con un post, ci ha prontamente informato, nella ferma convinzione che a noi freghi un cacchio di qualcosa, che la storia con Giambruno era in realtà già finita.
Ora, che i problemi fra loro ci fossero già o si tratti della solita scusa della volpe che non arriva all’uva francamente mi importa meno di niente e nemmeno mi importa dell’ipotesi che lei sapesse tutto e che questa sia stata tutta una messa in scena per liberarsi di un compagno imbarazzante e insieme sviare l’attenzione dai suoi fallimenti spostandola sul suo nuovo stato di povera vittima.
Le uniche cose chiare sono Giambruno e un amore finito, e di entrambe ce ne faremo una ragione.
Del primo ce l’eravamo già fatta, visto che chi fosse questo signore era piuttosto chiaro a tutti già da tempo. Sarebbero bastati il suo piuttosto evidente conflitto di interessi e quella uscita infelice sull’incontro coi lupi a tenerlo prima in panchina e poi mandarlo a casa.
E anche questa sua “coattagine” da maschio alfa de borgata esibita così platealmente fra ravanamenti genitali, citazioni filosofiche del “cacchio” e pregiate scenografie da consumato lumacone che si vanta delle sue prede e propone threesome come fossero caffè al bar, si poteva intuire facilmente.
Visto in quei fuori onda sembrerebbe poco più di un niente con solo il ciuffo e le palle un po’ irrequieti, ma sarebbe di certo un’impressione sbagliata, e poi in fondo in tutto questo non c’è niente di nuovo: quel suo essere così “gazzilloro” è stile fin troppo diffuso nelle abitudini del glorioso maschio italico.
E non mi importa nemmeno del loro amore che finisce: finiscono tutti, e a volte senza nemmeno fiorire mai.
Casomai, umanamente, del dolore che lascia.
Se ne lascia.
Mi stupisce però, da parte di questa raffinata statista, quel mettere tutto in piazza, usare i social a manetta anche per le cose più intime, con tanto di foto della figlia fino ad oggi oscurata, ma forse anche lei vuole arrivare al cuore.
Infatti ci va duro anche col pietismo, lamentandosi della cattiveria contro di lei, povera anima, dimostrando così di avere una memoria piuttosto labile o una scarsa onestà intellettuale.
Quale delle due fate voi, ma la regola la conoscete.
Sì perché forse dimentica i modi che lei stessa ha usato più volte, oltre a tutte le palate di merda tirate da certi raffinati esponenti del suo partito con una violenza che con il confronto politico, anche duro, ha ben poco a che vedere.
Però lei conosce bene l’elettorato nostrano e questa strategia funziona.
Pare infatti che dopo tutta questa pantomima la sua popolarità sia addirittura aumentata, prova evidente che da noi i melodrammi vanno come il pane.
Non come le madonnine di prima, ma quasi.
Fallisce su tutto, tradisce qualsiasi promessa fatta, ha attorno una squadra di esseri improponibili come non si era mai visto, eppure il suo consenso aumenta.
Un mistero che nessuna scienza potrebbe spiegare.
Per me la Meloni non dovrebbe presiedere nemmeno l’assemblea di un condominio disabitato, ma io sono io, vengo dal Pleistocene e mi rendo conto di essere ormai un inutile residuato.
Ve la ricordate quella canzone: “e guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po’…”
Ecco, mi descrive abbastanza bene, anche se io saltuariamente abbellisco la noia incazzandomici dentro.
Tornando alla storia che finisce, uguale a milioni di altre ma dall’enorme risonanza mediatica, vorrei almeno che servisse a chiarire le idee a quelli, Meloni compresa, che pretendono di insegnare l’etica, la morale e la sacra beatitudine della famiglia tradizionale al resto del mondo. E che predicano questo senza avere l’onestà di dire che la loro è solo propaganda tesa a catturare i cattolici con il ricatto della fede.
Vorrei che gli servisse a capire, Meloni compresa, che sulla sfera più intima delle persone, quella dei sentimenti e degli affetti, bisognerebbe tenersi sempre un passo indietro, in silenzio e con la mente bene aperta.
Vorrei che fosse una lezione, insomma, di quelle che provi sulla tua pelle e perciò le più efficaci.
Lo vorrei, ma che certe materie grigie riprendano un po’ di colore ci sono le stesse probabilità che hanno i Jalisse di tornare a Sanremo.
In quanto a Giambruno e agli effetti devastanti della sua candid camera, vorrei tranquillizzarlo.
Oggi lo “schisciano” un po’ tutti, ma anche per lui ci sarà una nuova occasione, un premio, un gettone di presenza, un simposio, una statua equestre.
D’altronde se nelle scuole leggono il libro di Vannacci, se Sgarbi è un riferimento culturale, e financo di vita, irrinunciabile, se Fabrizio Corona lo pagano con i nostri soldi per mostrarci la meraviglia di sé stesso e titillare gli ormoni delle conduttrici, e se libero lo vendono in edicola invece che nel reparto degli accessori per bagno dei supermercati, vuoi che non ci sia una nuova opportunità anche per questo bel ciuffettone?
E magari un bel libro di memorie, che non si nega mai a nessuno, tipo “I miei giorni con Giorgia”, naturalmente da presentare a l’Aria che tira.
Tanto alla fine barullano tutti lì.