MIMMO LUCANO: DA DOMINUS DEL BUSINESS MIGRANTI A SEMPLCI DISORDINI AMMINISTRATIVI

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Dopo la super condanna a 13 anni per la conferma di una moltitudine di capi d’accusa e una serie di processi su cui sollevare perplessità a non finire, dopo la pronuncia dei giudici d’appello, dell’impianto accusatorio ai danni di Lucano rimane cenere.
Per passare da 13 anni di condanna a un anno e sei mesi ce ne vuole.
Mimmo Lucano fu disegnato come uno spregiudicatissimo maitre del lucro premeditato e la sentenza clamorosa ai suoi danni fece particolarmente gioco alla Dx. Dopo l’esito dei processi auspicavo la rottamazione del disco rotto sulla magistratura rossa dato che Lucano, difeso dalla Sx, prese una condanna esemplare.
Dopo aver studiato il caso scrissi un post in cui dichiarai che la sentenza era di natura politica e fui particolarmente criticato. Mi venne detto che le sentenze vanno rispettate ma non si vede perché osservazioni su incongruenze in un dispositivo possano implicare non rispettarlo.
Poi mi si faccia capire, se è possibile impugnare una sentenza, dev’essere altrettanto possibile criticarla senza dover leggere scemenze da stolti cresciuti a pane e Tv.
Fatto sta, non è carino dirlo perché sembra voglia pavoneggiarmi, AVEVO RAGIONE. E tutti coloro che andarono contro Lucano TORTO, compresi blasonatissimi giornalisti che all’epoca della sentenza di primo grado ritennero, con mio grande stupore, di dover scrivere che Lucano forse non meritava 13 anni di galera ma dopotutto aveva commesso tantissimi reati e quindi…
Quindi vi amo ma siete solo DILETTANTI.
Con tanta stima: DILETTANTI.