KHALED

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Non si chiama Rossi o Bianchi di cognome.

Ma è italiano.
Si chiama Khaled Al Qaisi ed è un ricercatore italo-palestinese. È stato arrestato da Israele senza capi d’accusa e senza difesa legale.
Nessuno sa quali accuse abbiano mosso le autorità israeliane contro Khaled.
Di lui si sono perse le tracce.
E le autorità Italiane di sono guardate bene dal cercarlo in quel buco nero che sono le carceri israeliane. Anzi, “Minnie” Donzelli: “Israele ha il diritto a difendersi”.
È stato arrestato il 31 agosto al valico di frontiera di Allenby tra la Giordania e la Cisgiordania occupata, dopo una breve vacanza in Palestina con la sua famiglia, la moglie Francesca Antinucci e il figlio di quattro anni, con cui risiede nel quartiere Centocelle della Capitale.
Lavora come traduttore nel Centro di documentazione palestinese di Roma e studia Lingue e civiltà orientali all’Università La Sapienza di Roma.
Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati: “Le detenzioni senza accusa o processo sono una pratica comune per i palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana da 56 anni. Attualmente, più di 1.000 palestinesi si trovano in questa situazione, con circa 600-700 nuovi casi l’anno. Tra di loro ci sono molti bambini e giovani. Le ragioni per cui Israele arresta e detiene i palestinesi sotto occupazione sono spesso prive di legalità secondo il diritto internazionale”.
Quello che possiamo fare noi è parlarne, il più possibile, perché il mainstream quando c’è di mezzo Israele:
non vede, non sente, non parla.