GIORGIA MELONI AFFOSSATA DALLA SUA STESSA PROPAGANDA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

“Abbiamo lavorato tantissimo, i risultati non sono quelli che speravamo di vedere. È un problema molto complesso, ma sono certa che ne verremo a capo. Questo tema merita una seconda fase”.
Parole di Giorgia Meloni la cui propaganda selvaggia a discapito degli avversari di cui additava incapacità organizzative e leggi scritte coi piedi, crolla davanti alla fiumana inarrestabile di migranti. Un paradosso briciante per la “santarella” che faceva il giro delle sette chiese televisive e snocciolava soluzioni da populista sconclusionata. Eppure blasonati giornalisti hanno creduto alle favole e raccontavano della Meloni rivoluzionaria, unica alternativa politica consistente.
Commedia tipicamente italiana.
Sfortunatamente la premier, nonostante l’ammissione dei risultati nulli, risulta poco credibile poiché già sapeva quanto fosse complesso il tema dell’accoglienza ma pur di guadagnare consenso e potere non offrì alcuna attenuante ad avversari bollati come “criminali”. Voglio ricordare a tutti che ai tempi del secondo governo Conte, sulla gestione dei migranti Meloni pronunciò parole ben stampate sulla pagine del Giornale specializzato in “lecchinaggio” sperticato : “C’è una furia immigrazionista da parte di questo governo assolutamente irragionevole, non c’è alcuna serietà e alcun buonsenso nella gestione dei flussi migratori.” Poi è arrivato il governo delle soluzioni di buonsenso e i flussi migratori si sono più che triplicati.
Se l’attuale premier avesse mostrato un briciolo di maturità ai tempi dell’opposizione, forse oggi meriterebbe una seconda possibilità nonostante un fallimento, seppur descritto in maniera edulcorata, sia pur sempre un fallimento e quando non si ha scampo non basta prenderne atto per mitigare l’ambiente. E dato che l’arroganza in casa Meloni non è mai mancata, oggi vale la pena di ricordare elegantemente che “Dura lex sed lex”.
Gli amichevoli giornali di DX, che in altri tempi nella medesima situazione avrebbero parlato di ecatombe italiana, oggi fanno quadrato attorno alla “povera” premier vittima di disumani francesi e tedeschi. Questi, secondo il solito “Giornale” chiudono le frontiere e compiono “un atto di egoismo, di gretto nazionalismo, che assomiglia a una resa. È la risposta di chi davanti a una migrazione biblica dice, senza neppure metterci la faccia, non è un nostro problema”.
Memoria corta nelle redazioni dei giornaletti di regime che oggi cadono dal pero e si accorgono della migrazione biblica e vedono problemi insormontabili laddove prima c’erano colpe della sinistra. Quando Giorgia Meloni e Matteo Salvini traevano consenso fomentando masse contro il mostro venuto dall’Africa nessuno si disturbava a misurare le dimensioni epocali di un fenomeno migratorio sottostimato per comodità e sovrastimato esclusivamente per tornaconto elettorale.
La retorica sui migranti portatori di malattie e delinquenza è stata tra le peggiori manifestazioni di cattiveria e miseria politica che il paese possa ricordare.
Oggi si biasima il nazionalismo di Francia e Germania ma cianciare di blocchi navali in nome del magnificato nazionalismo meloniano significava proprio impedire approdi a disperati che oggi, osservati da giornalisti ipocriti e artificialmente bonari, investono le coste italiane senza sosta, ma c’è di più: considerare inumana la gestione francese e tedesca sarebbe stato legittimo se non fosse per i tragici annegamenti di Cutro avvenuti nella più gretta indifferenza e disumano immobilismo del governo Meloni e i suoi vergognosi ministri.
Dunque gli alibi invocati per scansare le responsabilità della pessima gestione dei flussi migratori non sono che l’ennesimo atto di vigliaccheria politica difesa da un apparato mediatico trucido.