LA SFAX “LIBERATA”

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Ieri l’Esercito tunisino in collaborazione con la Garde National, ha provveduto a restituire agli abitanti di Sfax……Sfax.

Centinaia di migranti africani sono stati sgomberati da una piazza chiamata “Rebat al Medina” situata nel centro della città, occupata da oltre quattro mesi, con disagi non solo di decoro, ma causando seri problemi al traffico urbano e rendendo pressoché impossibile una pacifica convivenza con i residenti tunisini. Due ore più tardi, verso le tre di notte, le Forze di sicurezza hanno evacuato un’altra piazza, chiamata “Um and Tefl” nella località di Bab el Jebli, dove erano presenti in particolare decine di migranti di origine sudanese che si sono resi responsabili di continui atti di vandalismo ed entrati più volte in conflitto con la popolazione locale.
Al momento non si conosce in quale luogo siano stati trasferiti i migranti subsahariani che avevano utilizzato il centro di Sfax (e non solo) come accampamento in attesa di trovare una barca con destinazione Lampedusa.
Contemporaneamente, 114 Persone sono stati arrestate (non è chiaro di che nazionalità) e due tentativi di attraversamento illegale delle frontiere marittime sono stati sventati nella regione di Sfax, lungo la costa settentrionale e nell’adiacente isola di Kerkenna.
Il numero dei tunisini arrivati finora in Italia è diminuito nell’arco di un anno, dunque attenzione a non fare confusione: dalla Tunisia partono soprattutto subsahariani, solo uno su sette è di nazionalità tunisina.
In particolare, secondo i dati forniti dal Viminale, al primo posto degli sbarchi in Italia c’è infatti la Guinea con 14.942 arrivi, segue poi un altro Paese dell’Africa occidentale, la Costa D’Avorio, con 14.120 arrivi. Seguono poi Chad, Niger e Camerun con circa 11.000 Migranti, più o meno gli stessi della Tunisia. Gli egiziani si attestano intorno alle 8.000 unità, così come i libici.
Tutte queste Persone prendono il largo dalle coste tunisine in un incessante quanto disperato flusso che non si riesce ad interrompere.
Se qualcuno ritiene che la Tunisia si debba far carico, da sola, di questo problema, arrestando e rinchiudendo nei lager in stile libico i Migranti, non ha capito un pisello.
E’ assolutamente inutile venire qui a farsi i selfie, promettendo aiuti che non arriveranno mai o chiedendo alla Tunisia l’impossibile.
Fatevene una ragione e trovate una soluzione, possibilmente senza continuare a romperci i cosiddetti.