CERNOBBIO: STIPENDI E PENSIONI TROPPO BASSI + INFLAZIONE, UN MIX MICIDIALE

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

A leggere alcune dichiarazioni presenti oggi sui giornali, sembra quasi che siano rilasciate da qualche “irresponsabile” che, come me, a febbraio del 2022 e sino a giugno 2022 (un mese prima della caduta del governo Draghi), votò sempre convintamente contro l’invio di armi in Ucraina al fine di non mettere sul tavolo ulteriori elementi di conflitto e avviare immediatamente azioni determinate per ottenere la Pace che, ora, dopo un anno e mezzo di guerra, mezzo milione tra morti e feriti, un Paese, l’Ucraina, distrutto fisicamente e moralmente dai lutti e dalla miseria, appare più difficile da conquistare. Come era ampiamente prevedibile ma, si sa, all’opposizione si predica in un modo e in maggioranza si fa tutt’altro in nome e per conto delle solite ragioni di opportunità politica. Vedi ultime dichiarazioni di Schlein che sostiene di aver fatto bene ad inviare armi ma che ora si deve dire basta ad ulteriori spese in armamenti.
Tornando alle dichiarazioni, esse sono di una parte non trascurabile degli imprenditori presenti a Cernobbio che snocciolano i danni della guerra, le difficoltà emergenti dovute al conflitto che stanno mettendo a rischio la crescita, il benessere e, in sempre maggiori casi, la sopravvivenza stessa di piccole e medie imprese alle prese con inflazione e tassi bancari tra i più insostenibili in Europa. Dramma condiviso con le famiglie che avevano contratto un mutuo a tasso variabile, per non parlare di chi vorrebbe ora acquistare una casa.
A questo, vanno aggiunti gli ultimi dati Istat che riportano un quadro tragico da cui si evince che gli italiani sono costretti a stringere la cinghia, nel vero senso della parola, abbassando, e non di poco, persino la spesa per il cibo.
Stipendi e pensioni troppo bassi e inflazione soffocante hanno creato un mix micidiale.
Possibile che non si abbia il coraggio di chiedere umilmente perdono per quanto fatto fino ad ora e di invertire completamente la rotta?
Possibile che il pacifismo sia diventato solo un espediente propagandistico?
Possibile che un governo come il nostro non abbia l’ambizione di mettere il Paese alla guida di un cambiamento radicale sulla guerra in Ucraina viste le lacrime che dovrà fare versare ai cittadini già stremati da una crisi dopo l’altra?
È possibile, e lo stiamo vedendo.
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Contenti voi, io no.
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Foto in copertina da “Il Fatto quotidiano”