PRIMA GLI ITALIANI?

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Nel videomessaggio a Zelensky, Meloni ribadisce l’impegno totale e incondizionato alla causa ucraina e, contrariamente alle ancora timide ritrosie del resto del mondo, lei rilancia e pretende da Putin che si ritiri anche dalla Crimea.
Nel frattempo, i suoi ministri sfilano nei diversi meeting piangendo miseria e annunciando una nuova stagione di tagli dolorosi.
Buona parte degli italiani osserva tutto ciò che succede. Ascolta i ministri che scaricano le responsabilità delle difficoltà economiche crescenti un po’ sull’Europa e molto sulla guerra. Ed è vero che la guerra sta facendo versare lacrime amare alle classi media e bassa.
Ma il presidente del Consiglio continua la sua crociata bellica senza considerare una via diplomatica.
Gli italiani aspettano soluzioni, quelle promesse a gran voce e, mentre ascoltano e osservano ciò che succede ai piani alti, fanno i conti con la realtà ogni giorno.
La cinghia è sempre più stretta e le rate si fanno sempre più pesanti, l’inflazione morde e gli stipendi sono troppo leggeri, se si sta male non si può contare sulla sanità pubblica, a breve ci saranno da spendere un po’ di soldi per libri, quaderni e astucci. Si dovranno dire molti no ai figli, altri no perché l’Italia è sempre in crisi.
Questa volta la causa sta in una guerra che ha già provocato mezzo milione tra morti e feriti e sta piegando le finanze di famiglie e imprese. Il governo lo sa ma insiste a non fare l’interesse della Nazione.
Eppure, ha vinto le elezioni proprio su questo slogan.