CORROTTI E CORRUTTORI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI !!!

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Il manifesto della corruzione è stato stilato ed è tutto nel progetto di modifica del codice degli appalti.

C’era da aspettarselo da un governo formato da partiti che hanno imbarcato il fior fiore degli amministratori corrotti, come narrano le centinaia di indagini, di avvisi di garanzia, di rinvii a giudizio e di condanne contro esponenti territoriali (in alcuni casi nazionali) di FdI, FI e Lega.
Che fosse indubbia l’esigenza della semplificazione, dell’alleggerimento burocratico, della digitalizzazione, si sapeva da tempo ed il Conte due aveva presentato un piano in merito, ma permettere l’affidamento diretto (come risulta da uno studio dell’ANCE sul progetto presentato dal governo) di praticamente il 90% degli appalti pubblici che faranno gli Enti territoriali, mi sembra che corrisponda ad aver dato all’assassino la pistola dalla parte del manico.
Nella stagione del PNRR (sempre che Meloni ci riesca), con migliaia di opere programmate da comuni, province, regioni, gli imprenditori che avranno gli amici giusti, o vicini ad amministrazioni compiacenti, o disponibili al pagamento di tangenti, tranne le sicuramente poche virtuose eccezioni, avranno molte più possibilità di fare i lavori.
Facile prevedere che, senza gare e licitazioni, assisteremo all’esplosione del numero degli episodi di corruzione e ad un aumento esponenziale del costo delle opere. Non basterà, infatti, l’annunciato aggancio ai “prezzi di mercato” per mantenere i prezzi nei limiti della decenza, primo perché le tabelle delle amministrazioni, contengono prezzi quasi doppi rispetto a quelli dei privati, secondo perché computi metrici e basi d’appalto verranno redatti da tecnici della stessa amministrazione. Ergo… Les jeux sont fait. L’affidamento diretto potrà escludere, senza possibilità di ricorso, Aziende molto più qualificate di quelle affidatarie, con un pesante detrimento della potenziale qualità dell’opera.
Infine, la possibilità del sub-appalto selvaggio, senza limiti, costituirà un favore alle mafie che, così potranno riciclare miliardi di euro, la predeterminazione di utili certi senza piantare un chiodo, favorirà l’assunzione di persone meno qualificate e, quindi, a costi irrisori, stipendi da fame, lavoratori poveri. Qualità finale delle opere appaltate pessima.
Il progetto rappresenta esattamente il contrario di ciò che andava fatto nel paese di tangentopoli e delle mafie.
Ma per questo governo, evidentemente, è molto più facile e, forse, più rispondente alle sue linee guida, percorrere questa strada che non ideare sistemi di semplificazione più moderni e che operassero a tutela del mantenimento della legalità.
Dopo l’aumento dei contanti, la depenalizzazione dell’evasione, i condoni a pioggia, è evidente che della legalità e delle sorti di questo Paese, a Meloni & co., interessa quanto un grano di origano.