LA SINISTRA NON ESISTE PIU’…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Quante volte ho letto e ascoltato con tristezza questa frase, quasi che i sentimenti di libertà, giustizia e fratellanza che occupavano gran parte del cuore e della mente dei Compagni potessero essere dismessi come un cappotto pieni di buchi, lasciati in una discarica come una lavatrice che ha smesso di funzionare.
Balle, sono balle.
Non c’è sistema politico o progresso economico che possano spingere o costringere un compagno a rottamare quegli ideali, è vero invece che non esistono più partiti che quei compagni sappiano rappresentare con sufficiente completezza perchè a quella imprescindibile bussola è stata affiancata la ricerca del consenso elettorale, governare per governare costi quel che costi.
E’ così che la destra vince e stravince, a loro della completezza non importa una sega. Per loro qualsiasi contraddizione, divisione, tradimento o dietrofront va benissimo perché l’elettorato non è qualcosa da rappresentare ma nulla più di uno strumento necessario per comandare, non per governare.
Se noi fossimo come loro o soltanto un po’ meno schizzinosi non avremmo disertato in massa le urne e meno che mai ci saremmo dispersi in cento cespugli l’un contro l’altro armati, e neppure avremmo avuto bisogno di depotenziare le parole comunismo e socialismo in una non meglio identificata sinistra che poi avremmo irrimediabilmente annacquato in quel progressismo che subito fa venire in mente le ZTL, la spiaggia di Capalbio e i congressi renziani.
Mi viene in mente quando atterrai all’Avana e chiesi al ciarliero tassista che mi stava portando all’hotel Duville dove abitasse Fidel Castro. Ricordo la sua risposta parola per parola “Quién dice al Vedado y quién dice Miramar pero la verdad es que Fidel vive en el corazón de diez millones de cubanos”.