SEMANTICA E NECROLOGI

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Imprenditore è chi prova a sviluppare un’idea produttiva di beni o servizi investendo capitali propri o presi a prestito dal sistema bancario. Se questi capitali vengono raccolti facendo fiutare a conoscenti facoltosi, i cosiddetti gruppi di interesse, la possibilità di un ottimo affare la qualifica di imprenditore perde la sua connotazione e deve essere sostituita con l’inglesismo lobbista.
La professione di lobbista non ha bisogno di competenze specifiche legate all’attività dell’azienda “lobbizzata”, il suo compito è influenzare ed ottenere il consenso politico che garantisce i benefici economici e legislativi all’ipotesi di impresa che ha concepito, ma almeno nella fase iniziale delle sue attività i capitali di cui si serve sono nominalmente privati. Parlando di un lobbista invece che di un imprenditore siamo già scesi di un gradino nel rutilante pantheon degli affari, ma occorre scenderne un altro per arrivare alla professione di finanziere.
La professionalità del finanziere si estrinseca principalmente nel trarre vantaggio dalle altrui difficoltà. Senza alcuna irriverenza possiamo riconoscere alcune analogie tra un finanziere e uno strozzino, prima fra tutte quella di disconoscere qualsiasi connotazione umana o sociale all’oggetto delle proprie attenzioni.
Se la spietatezza è un elemento comune tra un finanziere e uno strozzino ce n’è invece un altro che fa tutta la differenza del mondo collocando il primo tra i “capitani coraggiosi” e il secondo tra gli ospiti di San Vittore, Regina Coeli o Poggioreale. Quando le cose non vanno per il verso giusto lo strozzino prova a recuperare i quattrini perduti con le minacce e la violenza, il finanziere invece riversa la perdita sulla collettività accollandola allo stato e alle migliaia di piccoli azionisti che dalla sua idea si erano lasciati infinocchiare.
Disclaimer: ogni riferimento a persone realmente esistite o recentemente estinte è puramente casuale.