ERANO PRONTI, NON C’E’ ALCUN DUBBIO

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Il PIL eurozona nel secondo trimestre 2023 cresce dello 0,3%, mentre quello dell’Italia, interamente imputabile a questo governo, registra un eclatante meno, sottolineo meno, 0,3%.

Che, se diventasse un trend costante (e non ci sono motivi per dubitarlo) sbatterebbe il paese in recessione. E la recessione, quando accompagnata dall’inflazione, diventa stagflazione, ovvero: il peggiore degli scenari economici possibile. Il dato ha sicuramente colto di sorpresa il governucolo del peggiore Presidente del Consiglio della storia, visto che nell’ultima intervista, data in inglese alla stampa estera, la gioggia propagandava, anzi delirava dando numeri farlocchi e fake a tonnellate.
Aspettiamoci, ovviamente, contrazioni ancora più forti nel trimestre in corso, vista la defaillance del turismo e un atteso crollo dei consumi di almeno un miliardo e mezzo, dovuto al programma di impoverimento del Paese che condurrà alla fame un sempre più cospicuo numero di famiglie italiane.
La guerra ai poveri scatenata dalla madre e cristiana, farà girare ancora meno denaro e questo, in un Paese afflitto da consumi non sufficienti è un problema. A ciò si aggiunga la fine del superbonus 110% e del suo effetto trainante sull’economia e l’occupazione. Si aggiunga una politica che consolida ed aumenta i capitali finanziari a scapito di quelli da lavoro, et voilà la frittata è servita. Senza parlare di un atteso e corposo meno nel gettito fiscale, favorito da leggi fiscali folli, dagli effetti della delega fiscale pretesa dal governo e concessa dalla maggioranza in Parlamento. Un minor gettito favorito, inoltre, da condoni e marchette governative a favore degli evasori, grandi elettori della gioggia cristiana, madre e, soprattutto, incapace.
La legge di bilancio che dovrà essere votata in Parlamento entro la fine del 2023, sarà un percorso ad ostacoli e, per forza di cose, mancanza di coperture in primis e la dichiarata e dimostrata dipendenza della “gioggia” e dei suoi ridicoli compagni di merende, dalla troika europea.
E, quindi, aspettiamoci lacrime e sangue ed una politica economica non espansiva, anzi.
A ciò si aggiunga la esclusione, anzi la cancellazione, dal PNRR di capitoli di spesa decisi da Conte e confermati da Draghi, in settori economici strategici, tipo la riqualificazione energetica, verso gli Enti Locali, nella manutenzione del dissesto idrogeologico (solo in questo settore vengono cancellati dal governo 3,5 miliardi di finanziamenti, dirottati ad altro o restituiti all’Europa), una grande occasione di sviluppo e di sistemazione di un grande problema del Paese.
I prossimi morti per frane o per il dissesto idrogeologico, potranno essere imputati a “gioggia” ed al suo “Sancho Panza” Fitto.
Il disastro economico potrà essere imputato a “gioggia” ed all’impalpabile Giorgetti, ministro in ben tre governi, facendo tutto ed il suo contrario.
“Gioggia” e molti altri erano presenti nel governo che nel 2011 stava massacrando l’Italia, da lì cominciarono quasi tutti i guasti.
Stanno completando l’opera, aiutati da giornalisti disposti a vendersi per un piatto di lenticchie e dal voto di qualche milione di semi-analfabeti
Erano pronti
Non c’è più alcun dubbio che lo fossero