LATINA 100 ANNI, FESTA PER IL COMPLEANNO/ COME LO FAI TU MA PIU’ IN GRANDE

Rettore, splendido splendente

Sarà figa Latina nei suoi 100 anni, per candele useremo le 100 fontane (tanto sono senza acqua, reggono il moccolotto), per pan di Spagna l’erba secca di sfalci a cui non è seguito la raccolta del fieno, per alchermes le piste ciclabili. Si danzerà con il Trio Lescano e l’inno sarà per i nostalgici di Littoria:

Maramao perché sei morto?
pan e vin non ti mancavan
l’insalata era nell’orto
e una casa avevi tu

Per i progressisti immancabile il bisogno dei versi di Celentano (Adriano non Matilde) per la sua via Gluck in questa Milano a sud di Roma

Questa è la storia
di uno di noi,
anche lui nato per caso in via Gluck,
in una casa, fuori città,
gente tranquilla, che lavorava.
Là dove c’era l’erba ora c’è
una città,
e quella casa
in mezzo al verde ormai,
dove sarà?

Saremo ecumenici e nessuno si ostini a cambiare residenza, per carità. Già i sindaci di Aprilia, Sermoneta, Sezze, Pontinia, Nettuno, Sabaudia hanno firmato il patto di non “accettare” immigrati da Latina. Per sicurezza, però, visto che i sezzesi sono un poco per conto loro, l’Appia sarà presidiata dalla Storta a alla 41 e mezzo: ci sarà il “blocco stradale”, per evitare che qualcuno sfugga alla festa. Quando è festa è festa pe tutti non sfugga alcuno.

Sarà tutto messo per legge con firma di re.

Faremo una bella festa avrebbe detto Salvatore il Bruscolinaro che già da tempo aveva capito la funzione ludica della città. Sarà come il Columbus Day a New York: sflileranno gli agrari, poi i sanitari, poi le guardie comunali, i cacciatori, i granunchiari, i miei butteri, i cispadani con una botte immensa di clinto. Falia di Priverno per tutti, pastarelle di Sezze a go go.

Sfileranno i commercianti, gli autoriparatori, i trattori dai Landini a testa calda fino al SAME ultimo modello. Poi ci saranno i reduci della nucleare, gli arditi che videro produrre il Viagra, il  fornaio che infornò il primo biscotto Plasmon. In piazza del Popolo verrà esposta la bisiluro di Taruffi, alla altezza dell’incrocio tra Epitaffio e l’Appia verrà fatta una grande rotonda con una Littorina, il sindaco di Latina e tutti i suoi collaboratori gratuiti e onerosi viaggeranno su una Lancia Astura blu mare.

Insomma sarà una gran cosa, fatta a mestiere.

Cercheranno di mobilitare il genio militare per ripristinare tutte le fontane della città, visto la portata dell’impresa anche gli alleati americani ci daranno una mano. Per i misteri idraulici è interessato il Mit di Boston

Tra nove anni Rimini vi parrà triste, Rio de Janeiro a carnevale a confronto sarà un camposanto. Quelli ancora ballano il samba, noi già siamo al ballo del mattone.

Poi dite che non hanno fantasia i leader di questa città: ma a chi poteva mai venire in mente di festeggiare un compleanno?

Scherzo, non me ne vogliate, sono fatto così che quando gli altri fanno i seri mi vien da ridere. Quando si danno importanza me li “ricordo peri”.

Sapete la storia di un contadino che aveva un albero di pero che non dava frutto, decide di abbatterlo (l’albero che non da frutto verrà reciso), il legno lo prese uno scultore che ne ricavò un bellissimo Cristo crocefisso che misero sull’altare della chiesa. Il contadino se la passava male allora andò a chiedere Grazia in quella chiesa, lì riconobbe il suo pero senza pere e con un poco di sconforto esclamò “a ti te conosceva piro”. Va da se che non ebbe grazie.