LA BAGARRE SUI DISPERATI

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Sono oltre 700 i Migranti sub-sahariani bloccati nella zona cuscinetto tra Libia e Tunisia.

La Libia ha schierato l’esercito per evitare che ritornino sui loro passi, la Tunisia NON concede loro il visto d’ingresso.
Una situazione molto difficile, resa ancor più drammatica dalle condizioni meteo, ieri qui a Ras Jedir abbiamo toccato i 45°C……..
Sono intervenuti i “Ragazzi della Mezzaluna”.
La catena dei soccorsi non si é mai interrotta in questi giorni, le notizie di “abbandono nel deserto” sono completamente destituite da ogni fondamento e fanno parte di quelle menzogne costruite da individui che vogliono a tutti i costi gettare discredito sul Governo tunisino.
Ieri abbiamo distribuito acqua e viveri, soccorso alcuni in gravi difficoltà ed assistito coloro che più ne avevano bisogno.
Nel pomeriggio, 320 migranti sono stati trasferiti verso città vicine, 190 a Tataouine (sud-ovest) e 130 a Ben Guerdane (sud-est).
Il processo di trasferimento dell’intero gruppo bloccato al confine, dovrebbe essere completato oggi.
Smentita la fake notizia secondo la quale ci sarebbero stati dei morti tra i Disperati.
Il giornalista di una emittente privata che aveva dato la notizia, ha ritrattato dicendo che “qualcuno glielo aveva detto”…..
Arrestato.
E’ in atto una vasta campagna denigratoria contro la Tunisia, accusata apertamente di razzismo e di aver cancellato ogni Diritto Umanitario.
Alcune organizzazioni hanno chiesto all’ONU di intervenire per ripristinare tali Diritti.
In particolare si richiede la liberazione di esponenti politici spediti in galera per corruzione ed attività criminale contro lo Stato.
Cosa c’entrano questi ladri con l’emergenza umanitaria?
Si usa il dramma dei Migranti per destabilizzare l’attuale Governo ed in particolare il Presidente Sayed dopo il suo rifiuto di costruire “lager stile Libia” in Tunisia dove accatastare i Profughi.
Non ultimo il suo rifiuto ad accettare le condizioni capestro chieste dal FMI per elargire il prestito da 1,9 miliardi di dollari.
Condizioni che avrebbero portato la Tunisia al collasso sociale e giustamente ignorate da Sayed.
Il Presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied, ha ribadito in un incontro con il premier maltese, Robert Abela, l’indisponibilità del Paese a diventare il tappeto sotto cui mettere la Polvere Umana sgradita all’Europa e che “la Tunisia non sarà mai un carcere a cielo aperto”.
La Tunisia non é in grado di accogliere questa marea di Migranti.
Non ha le strutture necessarie ed i fondi necessari.
Ma il punto é che i Migranti che arrivano qui, NON ritengono il Paese il loro punto d’arrivo, ma quello di partenza verso l’Europa.
NON vogliono assolutamente stare in Tunisia, ma raggiungere l’ Italia.
Ed ovviamente l’Italia fa di tutto, attraverso la Guardia Costiera equipaggiata dal Bel Paese, per respingere questa immigrazione.
Salvo poi accusare la Tunisia di razzismo.
Continuo a ripeterlo, se NON si interviene presso i Paesi africani ed i loro Governi, per arginare le migliaia e migliaia di Persone che vogliono raggiungere ad ogni costo l’Europa, il “problema” non sarà MAI risolto.
Loro continueranno a scappare, la Tunisia a cercare di fermarli e l’Europa a respingerli.
Possibile che fra tutte le teste di cacchio al potere in Europa, non ce ne sia una che capisca esattamente come stanno le cose?
Poi tocca a noi “razzisti” in mezzo a questa disperazione, fare tutto il possibile per aiutarli a vivere.
Anzi, a sopravvivere.