QUANDO STRINGERE LA MANO E’ REATO.

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Molto raramente mi trovo d’accordo con le posizioni del Primo Ministro del governo di Tripoli, Abdelamid Dbeibah, ma questa mattina non posso che condividere la sua decisione di licenziare “sui due piedi” il Ministro degli Esteri, Najla Al Mangoush, e avviare indagini penali sul suo conto.
La Ministra libica ha stretto la mano al “collega” israeliano durante un incontro “segreto” tenutosi a Roma.
Stringere la mano ad un israeliano è da Codice Penale, anche se qualche Paese arabo, vedi Marocco, lo fa spesso.
Appena si era diffusa la notizia, Tripoli si era rivoltata.
Cortei di protesta, pneumatici dati alle fiamme, tumulti in molti quartieri, urla ed invettive contro la Ministra.
Il Premier, davanti a queste manifestazioni e nel rispetto della politica estera da sempre condotta dal governo, non poteva fare altrimenti.
Peccato che lo stesso non sia avvenuto a Casablanca o al Cairo dove il “popolo” ha supinamente accettato questa infame stretta di mano, senza reagire, dimenticando cos’é Israele e cosa fanno gli israeliani.