“I RICCHI E POTENTI DICHIARANO LE GUERRE E POI CI MANDANO A MORIRE I FIGLI DEI POVERI”

DI CLAUDIO KHALED SER

 

” Nelle migliaia di persone che continuano a sbarcare a Lampedusa vediamo le vittime dell’indifferenza” (Francesco I°)

Sono circa 70 mila i Migranti arrivati sulle coste italiane.

Più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Altre migliaia sono in attesa di partire e non saranno di certo fermati né in Cirenaica né in Tunisia.
Haftar e Sayed su questo punto hanno le idee molto chiare, chiunque arrivi dai Paesi africani NON può restare ma DEVE andarsene.
Mentre la Libia e la Tunisia stringono un patto militare per il controllo a sud delle frontiere, nulla fanno per arginare la fuga via mare dei Profughi.
Nessuno dei due può permettersi il lusso di tenerli e mantenerli.
Non certo la Libia, giustamente accusata dal mondo intero di rinchiuderli nei lager gestiti da criminali che ricevono soldi per ogni “testa” presente nel Campo.
La situazione politica libica si é stabilizzata nel nulla di fatto.In pratica nessuno comanda e nessuno obbedisce.
La Tripolitania vive chiusa nel suo eremo foraggiato dall’UE, la Cirenaica é nelle mani del caporale ed il Fezzan resta a guardare indifferente a tutto quello che succede intorno.
Non certo la Tunisia ad un passo dal tracollo economico che accusa stupidamente gli “africani” d’essere la causa di tutti i mali.
Tra qualche settimana, quando il default sarà cosa fatta e le sue conseguenze trascineranno il Paese nel baratro della miseria, i “capri espiatori” del fallimento saranno tutti coloro con la pelle nera.
Meglio levarseli di torno prima che inizi la caccia.
L’Europa si ostina a barricare il mare.
Dalla terra del deserto ne arrivano decine di migliaia e nessuno li vede.
O fanno finta di non vedere.
Ai Migranti sub-Sahara, si sono aggiunti ormai anche pakistani ed esuli del Bangladesh.
Si aggiungono ai Siriani, Afghani, Irakeni, Yemeniti, Egiziani e Curdi.
Qualche centinaia di migliaia.
Ovviamente non bisogna dimenticare gli stessi libici e gli stessi tunisini.
Quello che colpisce e addolora é l’indifferenza verso il dolore di questa Gente.
Si studiano mille modi per fermarli, per rinchiuderli, per cancellarli, ma nessuno si chiede “perché” e lotta affinché quel perché sparisca.
Se migliaia di Persone fuggono dalla fame, dalla guerra, dai soprusi criminali di dittatori mantenuti sul libro paga occidentale, ognuno dovrebbe capire che quelli sono i “perché” da eliminare.
Invece d’investire in bombe a grappolo, carri armati o motovedette, PERCHE’ non li aiutiamo a vivere?
Diceva il mio fratellino minore Gino “Un giorno di guerra costa 300 milioni di dollari. Con un giorno di pace si salverebbero migliaia di vite umane”
Ma Gino non era “indifferente”, lo sono “i ricchi e potenti che dichiarano la guerra e poi ci mandano a morire i figli dei poveri”.(GS)